Processo storico a Castruccio Castracani (1281-1328), una forma di inchiesta culturale per approfondire la conoscenza di una personalità ricca e complessa e scoprire quel manto di mistero che ancora oggi avvolge la sua figura. L’iniziativa, promossa dal Comitato scientifico che ha l’obiettivo di promuovere la conoscenza della storia di Lucca attraverso un rappresentante di rilievo internazionale quale Castruccio Castracani, si tiene sabato 7 novembre alle 17 all’auditorium San Romano di Lucca.
A presiedere la corte il presidente del Consiglio regionale Riccardo Nencini, ad introdurre Franco Cardini, i giudici Carla Guidi e Roberto Lastrucci, l’accusa Sergio Garofalo, la difesa Mauro Cortopassi e Andrea Consorti, i testi dell’accusa Sergio Nelli e Giuseppe Bernacchioni, i testi della difesa Alessandro Bedini e Graziano Concioni, il cancelliere Emilio Rovella e l’ufficio giudiziario Vincenzo Esposito. Castracani viene ricordato come un “figlio” di Lucca che ha contribuito, forse il primo in Italia, a cambiare le vecchie istituzioni comunali, affermando, nel contempo, quelle rinascimentali delle Signorie.
Il suo impero, con Lucca come capitale, si estendeva dalla costa ligure, abbracciava vasti territori che dal crinale appenninico scendevano, tagliando trasversalmente la catena apuana, sino al Valdarno inferiore, confinava con Reggio Emilia, Modena, Genova, Firenze e la bassa Maremma. Castruccio fu nominato Senatore di Roma, Conte del Sacro Palazzo, Gonfaloniere dell’Impero, Luogotenente dell’imperatore, Duca di Lucca, di Pistoia, di Volterra e di Luni, Duca e Vicario generale di Pisa, con il dominio su tutte le terre, i castelli, e le ville.
(bb)