Serravalle P.se con il Castello, le rocche, le torri di avvistamento, aprirà le sue porte Sabato 23 e Domenica 24 settembre in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio. Due giorni contrassegnati da visite gratuite ai beni storico-artistici per riscoprire un rapporto con la storia e l'architettura mediovale e rinascimentale. Il Castello, noto sin dal 1148, deve la sua suggestiva fisionomia agli imponebti fortilizi che lo racchiudono e che ne denunciano la secolare vocazione militare. La Rocca di Castruccio, possente fortilizio voluto dai lucchesi, sorge all'estremità occidentale dell'abitato caratterizzandone il profilo.
Al suo interno si trovano due importanti torri. la più alta è a base esagonale, l'altra, dalla quale si gode un vasto panorama sulle valli dell'Ombrone e della nievole, ha base quadrangolare. Sul fronte delle torri da segnalare ancora la Torre di Barbarossa, unica torre sopravvissuta della più antica rocca orientale, recentemente consolidata e restaurata. Su un colle che sorveglia la Valdinievole, il Castello di Buggiano conserva intatta l’impronta medievale: porzioni di cinta muraria, le porte, le erte stradine lastricate, le case-torri, i resti della Rocca.
Alla sommità si apre la piazza Pretorio, sulla quale si affacciano gli edifici simbolo dei poteri medievali: la Rocca, luogo di difesa militare e centro del potere feudale dei "Da Buggiano"; la chiesa di San Niccolao con l’Abbazia benedettina, fulcro della vita religiosa; il Palazzo Pretorio, uno dei più insigni esempi di architettura civile romanica in Valdinievole, sede delle magistrature comunali.
Sull’alta vetta di Popiglio che guarda un lungo tratto della Val di Lima, sorgono due alte torri del XII secolo a pianta quadrata con mura di notevole spessore, rivestite esternamente di filaretto di pietra con poche e strette finestrelle, circondate dai resti delle antiche mura e della cisterna per l’acqua.
Tutto questo è quanto resta dell’imponente Rocca Securana, edificata dai conti Guidi di Modigliana, che fino al XV secolo fu un caposaldo difensivo della montagna pistoiese al confine con lo Stato lucchese.
Costruito nel 1055 dal vescovo di Pistoia Martino su uno sperone roccioso lungo la via Francesca della Sambuca, che faceva parte dell’itinerario che portava i pellegrini da Roma a Santiago de Compostela, il castello di Sambuca divenne presto proprietà del Comune di Pistoia. Agli inizi del Trecento fu occupato dal capo della parte bianca pistoiese, Lippo Vergiolesi, padre di Selvaggia, la ragazza che Cino da Pistoia cantò nelle sue poesie e che proprio qui fece la sua tragica fine.
Conquistato da Filippo Tedici per conto di Castruccio Castracani, fu a lungo oggetto di contrasti tra Pistoia e Bologna, finché nel 1402 divenne possesso fiorentino.
All'interno del palazzo del Podestà di Pescia è allestita una mostra fotografica dal titolo "Resti di castelli e fortificazioni del territorio pesciatino".
Monsummano alto, di cui si ha notizia in un documento dell'anno 1005, conserva quasi interamente la possente cinta muraria che si sviluppa per circa due chilometri, dotata di porte di accesso e di torre di avvistamento.
Montevettolini conobbe momenti di massimo splendore tra il '400 e il '500, quando la signoria fiorentina vi fece costruire la villa medicea, inglobando una porta e una torre dell'antico castello.Entrambi gli insediamenti castellani sono oggetto di ricerche e studi di approfondimento e di specializzazione promossi dal Museo della Città e del territorio in collaborazione con le scuole del territorio e l'Università degli Studi di Firenze.