Quanta umanità, quanta capacità e sapere, quanti nuovi attori ci sono oggi in Africa, quanto fermento per affrontare il terzo millennio. In questo enorme continente ci sono tantissime risorse che noi non conosciamo, che anzi disconosciamo nei meriti per colpa dei nostri pregiudizi. Ce lo ricorda con semplicità e lucidità Enrico Cecchetti nel libro “L’Africa che non ti aspetti”, attraverso gli appunti quotidiani di sei viaggi in vari paesi: dal Ciad al Senegal, dal Burkina Faso al Congo alla Tanzania.
Viaggi, nell’Africa subsahariana realizzati tra il 2004 ed il 2006, per intessere i legami della cooperazione decentrata, tra comunità locali africane e toscane, visitando cooperative agricole, piccole scuole, centri di formazione, ospedali ed incontrando popolazioni locali, volontari, missionari, rappresentanti delle istituzioni, diplomatici. Enrico Cecchetti, che è coordinatore del progetto Euro-African Partnership, con il calore e la chiarezza della narrazione dei piccoli fatti quotidiani, nel suo libro è riuscito a illustrare sia il percorso che sta facendo l’Africa per integrarsi a pieno titolo con l’Europa, che l’importante rete di cooperazione toscana che già vi opera.
“E’ un diario sobrio su un continente che sta emergendo – ha detto Riccardo Nencini, presidente del Consiglio regionale -, che piacevolmente ti parla del sociale, degli scambi internazionali, dell’incrocio di culture. Qui viene fuori un lato oscuro, ma positivo dell’Africa, un po’ come fosse un reportage alla Ettore Mo”. Oggi, alla presentazione del libro “L’Africa che non ti aspetti”, a Palazzo Panciatichi, hanno partecipato anche Claudio Martini (presidente della Giunta regionale), don Dante Carraro (direttore di Medici con l’Africa Cuamm), Haram Sidibè (Forum Africa Siena), Bruna Giovannini (segretario questore dell’Ufficio di presidenza dell’Assemblea legislativa). “In queste pagine - ha detto Bruna Giovannini - si disegna una ragnatela di rapporti e di relazioni interessantissime tra le comunità locali africane ed un miriade di Ong, enti locali ed anche privati che hanno attivato programmi ed interventi concreti di cooperazione decentrata e assieme vogliono cambiare lo stato delle cose”. “E’ un diario di percorso che mi ha fatto capire meglio le potenzialità e le ricchezze, umane, culturali, civili ed economiche dei popoli africani.
Mi ha anche motivato a trasmettere agli altri questa conoscenza e la voglia di collaborare. Dai miei viaggi - ha sottolineato Cecchetti - viene fuori un’Africa lontanissima dai luoghi comuni, che vogliono anacronisticamente dare un’immagine di un continente fermo, senza voglia di fare, che si lamenta e basta. Al contrario siamo noi che possiamo imparare molto dall’Africa. Essa non cerca la carità, ma vuole rapporti di partnernariato concreti, vuole misurarsi sui temi dello sviluppo e della globalizzazione, per difendere i propri interessi locali, valorizzare i territori, modernizzarsi”.
Questa è l’Africa che non ti aspetti. (gdi)