"Novantiqua" la mostra monografica di Ugo Nespolo, in un luogo storico come il Museo Nazionale del Bargello, risponde all’esigenza di promuovere anche l’arte contemporanea all’interno di musei che presentino nelle loro collezioni opere suscettibili di confronti diretti fra tradizione e modernità, soprattutto in relazione alle diverse tecniche artistiche. Il Bargello intende così valorizzare il suo straordinario patrimonio di arti “minori”, presentando una rassegna di opere dalle tecniche e dalle funzioni più disparate, realizzate da uno dei più celebri artisti italiani contemporanei e alcune delle quali dedicate al Museo del Bargello.
L’obbiettivo che si prefigge la direttrice del museo Beatrice Paolozzi Strozzi è quello di coinvolgere anche il pubblico più sensibile alla cultura contemporanea, affinché riconsideri il ruolo del nostro patrimonio storico–artistico come fonte di ispirazione e come espressione di continuità col presente. Se gli esordi di Ugo Nespolo nel panorama artistico italiano degli anni Sessanta, si collocano nell’ambito della Pop Art, del concettuale e dell’arte povera, la sua produzione, mai legata in maniera assoluta ad un filone, si è caratterizzata negli anni per un’accentuata impronta ironica, trasgressiva, e per un personale senso del divertimento che rappresenta una costante nella sua attività. Adesso l’artista, alla sua prima monografica a Firenze, espone quaranta significative opere che si articolano in un percorso cronologico che dai primi anni '70 arriva fino ad oggi. Tra le opere tre sono quelle realizzate appositamente e dedicate al Bargello: colori acrilici e oro su tavola.
A queste l'artista ha dato il titolo Novantiqua 1, 2 e 3, per sottolineare il filo portante della personale, ovvero la ricerca di un nuovo punto di vista di fronte alle testimonianze dell'arte del passato. Coraggiosa è la scelta del Bargello, che ha sede nell’imponente edificio costruito intorno alla metà del Duecento e ospita opere divenute emblemi universali del Rinascimento come il "David" di Donatello, il "Bacco" di Michelangelo, il "Mercurio" del Giambologna. “L’arte ha necessità di travalicare i suoi confini, di farsi conoscere e riscoprire dal grande pubblico - ha commentato l’artista - e per questo deve andare incontro alla vita, utilizzando tutti i canali a disposizione.” Fino al 10 gennaio 2010 i visitatori potranno ammirare i più vitali e colorati lavori di Nespolo che, raccoglie diverse tecniche: dall’utilizzo di materiali di pregio come oro, argento e madreperla ai materiali più diversi, con sculture in legno e cuoio, in bronzo, maioliche, alabastri, mosaici, vetri e libri.
Da segnalare anche il video, filmato e montato dall’artista stesso e dal suo staff, dedicato alla realizzazione delle scenografie per la "Butterfly", al festival pucciniano di Torre del Lago del 2007. Alessandro Lazzeri