Una grande festa in piazza Santa Croce nel segno della legalità, per ringraziare i ragazzi e le ragazze che questa estate sono partiti volontari per lavorare nei campi confiscati alla mafia in Sicilia, Calabria, Puglia, Campania, ma anche per rilanciare la battaglia contro ogni mafia, in un paese che ha bisogno di regole, di trasparenza, di legalità. È questo il senso del primo Concerto per la legalità che si terrà a Firenze martedì 22 settembre (inizio ore 21), nella stessa piazza Santa Croce che pochi giorni fa ha accolto il concerto di Patti Smith.
Un'iniziativa organizzata dalla Regione Toscana, in collaborazione con il Comune di Firenze, alle quali aderiranno artisti che si sono messi gratuitamente a disposizione: Bandabardò, Cisco, Bandao, Daniela Morozzi. Il programma e il significato del concerto è stato presentato questa mattina a Palazzo Strozzi Sacrati, dal vicepresidente della Regione Toscana Federico Gelli e da alcuni degli artisti che parteciperanno all'evento. «La musica è un grande mezzo per lanciare grandi messaggi, promuovere battaglie, partecipare e io spero che il Concerto della Legalità diventi un appuntamento fisso per la Toscana – ha spiegato Gelli – Sono convinto che con questa festa di musica e parole Firenze riuscirà a dare voce a quel paese che vuole regole.
Regole pulite, trasparenti, condivise, piuttosto che ronde e demagogia da sceriffi improvvisati». Un concerto, in primo luogo, contro ogni mafia presente in Italia, nella consapevolezza che questo non è un problema che riguarda esclusivamente il nostro Meridione. «La mafia trova terreno fertile ovunque si abbassi la guardia e si indebolisca la cultura delle regole, senza dimenticare che con il denaro sporco si possono mettere le mani su interi set tori dell'economia tagliando fuori le aziende pulite – ricorda Gelli - E il concerto di Firenze sarà l'occasione per dire che la battaglia contro le mafie non è affatto vinta, che è pericoloso ogni arretramento, che è inaccettabile ogni sottovalutazione o ogni manifestazione di fastidio nei confronti di chi sta portando avanti le indagini, come si sono dovute ascoltare negli scorsi giorni a proposito delle Procure che lavorano ancora sui fatti del 1992, 1993 e 1994.
Inaccettabile soprattutto per una città come Firenze, con quella bomba che ha fatto strage a poche centinaia di metri dalla piazza del concerto e su cui ancora non è stata fatta né completa chiarezza né giustizia una volta per tutte». E il concerto di Firenze sarà l'occasione per un “ponte” più che simbolico con le terre della mafia. Da Corleone arrivò la strategia del terrore che feci i morti della strage degli Uffizi; e proprio Corleone – anzi, proprio la casa confiscata a Totò Riina – sarà collegata con Piazza Santa Croce, in un dialogo a distanza che permetterà ai giovani siciliani, insieme ai volontari toscani che ancora lavorano nei terreni sottratti alla mafia, di seguire tutta la festa fiorentina.
Massimiliano Locandro