Londa: mobilitazione per salvare la scuola media

Il sindaco Murras: “Bisogna salvare la scuola media”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
29 agosto 2009 13:35
Londa: mobilitazione per salvare la scuola media

Sembra assurdo ma è così: si parla di chiusura di una classe a Londa e di trasferimento a Dicomano. Da un paese all’altro, come se fosse il trasferimento da una strada ad un’altra dello stesso comune. Eppure è così: secondo la dirigenza scolastica (regionale, provinciale, locale) gli alunni della classe 3^D della scuola secondaria di 1° grado di Londa non avranno più la loro scuola! Qualcuno sembra aver dimenticato l’importanza della scuola come istituzione fondante per ogni nazione democratica. Così il PD di Londa.

fortemente convinto del fatto che la scuola dell’obbligo debba essere un diritto uguale per tutti, senza discriminare chi abita in montagna da chi vive nelle città, si è mobilitato per evitare il trasferimento da Londa a Dicomano. “La nostra sarà un’azione forte e ad ampio raggio - dichiara il sindaco di Londa Aleandro Murras - che vedrà impegnati il comune, la comunità montana, l’Uncem e, sopratutto, le famiglie. Martedì saremo a Firenze a protestare sotto la sede della direzione scolastica regionale, poi faremo un consiglio comuale straordinario al quale interverrà anche l’assessore regionale Gianfranco Simoncini, quindi i negozi abbasseranno le saracinesche in segno di protesta”. Altro appello arriva dalla Comunità montana della Montagna fiorentina che porta la firma di Tibero Corsinovi, il quale parla di “una vera e propria scorrettezza, del Dirigente scolastico regionale, il trasferimento della classe terza media da Londa a Dicomano.

Chi addossa la colpa alla riforma del Ministro Gelmini - dice Corsinovi - compie una faziosa azione politica del tutto irresponsabile; ricordo che la stessa riforma porta con sè la norma del D.P.R. 20.03.2009 n. 81, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 2 luglio 2009 ed entrato in vigore il 17 luglio scorso, che prevede, all'articolo 8, che nei comuni montani possono essere costituite classi uniche per anno di corso e indirizzo di studi con numero di alunni inferiore al minimo previsto dallo stesso decreto”. E scende di nuovo in campo anche l’Uncem Toscana (che rappresenta 160 comuni montani) che, con il suo presidente Oreste Giurlani, mette a disposizione di Londa tutto il proprio apparato per difendere la scuola locale. “Non è concepibile - sostiene Giurlani - che la montagna oltre alla difficoltà legate alla situazione geografica debba pagare anche in termini di apprendimento scolastico.

Sarebbe ora che si guardasse alle popolazioni montane con più attenzione, senza discriminazioni”.

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