Firenze- Per i cittadini che hanno subito un danno il vantaggio sarà un risarcimento certo e rapido e non dopo anni e anni di attesa come accade oggi: l’obiettivo sono sei mesi. Per i professionisti sanitari coinvolti in un sinistro la tutela sarà a tutto campo, mentre si prevede che il nuovo sistema porterà a una riduzione del contenzioso penale. Sono questi alcuni dei vantaggi della gestione diretta del rischio sanitario da parte delle Asl, un progetto voluto dall'assessore regionale per il diritto alla salute Enrico Rossi con l'obiettivo di accelerare e semplificare le procedure, liberare risorse consistenti e preziose da investire nei servizi (si parla di circa 30 milioni di euro), tutelare i diritti del cittadino e la professionalità degli operatori sanitari e infine diminuire il numero degli errori in sanità con un monitoraggio costante delle aree critiche. «Non è soltanto opportuno ma doveroso per chi amministra i soldi pubblici verificare che siano spesi bene nell'interesse esclusivo dei cittadini – afferma l'assessore – Nel corso degli anni ci siamo resi conto che era necessario intervenire in un meccanismo che non ci dava più le necessarie garanzie.
La forbice tra i costi sostenuti dal Servizio sanitario regionale per la copertura assicurativa e l'ammontare liquidato dalle compagnie per i sinistri si è allargata a dismisura: 42 milioni, a cui vanno aggiunti costi dei pagamenti in franchigia fino a 10 milioni di euro, contro 5/6 milioni. Senza contare il 22% di imposte e i 5-6 anni di attesa a cui è costretto il 60% dei cittadini. Tutto questo, oltre a costituire un onere insostenibile per le Aziende, non le aiuta affatto a valorizzare quelle azioni di prevenzione dei sinistri che pure svolgono con buoni risultati nell'ambito d elle attività di gestione del rischio clinico.
Le Aziende e gli Estav dispongono di strutture e professionalità perfettamente in grado di gestire il contenzioso. Da qui l'idea di passare alla gestione diretta, che la Regione sosterrà economicamente e in maniera assai più vantaggiosa rispetto alle condizioni dettate oggi dalle compagnie assicurative. La tutela del paziente danneggiato e quella del professionista per noi vanno di pari passo. Gli operatori già attualmente pagano di propria tasca l'assicurazione per colpa grave, e quindi per loro non cambierà assolutamente nulla.
Anzi, probabilmente vedranno ridursi il contenzioso penale, mentre il monitoraggio che le aziende potranno realizzare sui sinistri aiuterà tutti a affrontare le criticità, a ridurre gli eventi avversi e in sostanza a fare meno sbagli e a migliorare i servizi». Si prevede di poter risparmiare circa 30 milioni di euro all'anno (quasi sessanta mi liardi delle vecchie lire), fondi utilizzabili subito per investimenti nei servizi e nei progetti per la sicurezza dei pazienti. Il progetto dell'assessore Rossi è stato già positivamente «testato» a Careggi, da quando proprio su incarico della Regione è stato avviato il nuovo sistema di gestione diretta.
Sempre a Careggi funziona anche un Servizio di conciliazione. Negli ultimi anni i sinistri all'Ospedale di Careggi sono in diminuzione e sono passati dai 214 del 2006 ai 202 del 2007 e infine ai 177 del 2008. Considerando tutto il Sistema sanitario toscano, negli ultimi anni si osserva una diminuzione costante dei sinistri. Siamo passati da 1583 casi nel 2006 a 1546 nel 2007 (-2,3%) e 1427 casi nel 2008 (-7,7%). Negli stessi anni i premi corrisposti alle assicurazioni sono passati da 36.506.635 euro del 2006 ai 44.755.203 euro del 2007 e ai 43.740.755 euro del 2008.
In compenso ad oggi i sinistri risalenti al 2003 che sono stati li quidati sono solo il 27,3%. Anche a Livorno è già stata attivata la nuova procedura di conciliazione per la risoluzione delle controversie della Sanità. E' il servizio “pilota” che la Regione Toscana ha deciso di sperimentare per far fronte alle domande di risarcimento con valore fino a 50 mila euro, ovvero la stragrande maggioranza delle cause aperte contro le Aziende sanitarie. “Con questa nuova procedura – spiega Luca Cei, Direttore Amministrativo dell’Azienda USL 6 di Livorno – ci saranno numerosi vantaggi sia per i cittadini sia per l’Azienda.
Sarà possibile, infatti, ridurre drasticamente i tempi di attesa per coloro che ritengano di aver subito un torto, inoltre, gli stessi cittadini potranno anche contare su un procedimento semplice, con costi ridotti e predeterminati. L’Azienda, invece, avrà dalla sua parte il vantaggio di smaltire il proprio carico di pratiche di risarcimento pendenti evitando, in questo modo, l’apertura ufficiale di contenziosi. Basti pensare che nel primo semestre 2009 ben l’87% delle richieste di risarcimento era di valore inferiore ai 50 mila euro e quindi sarebbero potute essere risolte attraverso la conciliazione”. Ai conciliatori, individuati in base a caratteristiche di neutralità, indipendenza e con esperienze in tecniche di comunicazione e mediazione, si potranno rivolgere in modo volontario tutti i cittadini.
Sarà sufficiente compilare il modulo scaricabile dal sito dell’Azienda o disponibile presso tutti gli uffici Urp e spedirlo per posta o consegnarlo a mano (Segreteria del Servizio di Conciliazione per le controversie in ambito sanitario - c/o Azienda U.S.L. 6 di Livorno - Ufficio Relazioni con il Pubblico - Via di Monterotondo n. 49, 57128 Livorno). Davanti al Conciliatore si arriverà solo dopo l’espressa volontà delle due parti (Azienda e utente) e solo per fatti legati a responsabilità civile sia di tipo sanitario (errata terapia, ritardata diagnosi ecc.) sia extrasanitario (smarrimento protesi, cadute accidentali ecc.) con valore stimato inferiore ai 50 mila euro.
La procedura potrà essere attivata solo a seguito di una richiesta di risarcimento inoltrata all’Ufficio legale dell’Ausl 6. Trascorsi 60 giorni e in caso di risposta negativa o ritenuta non soddisfacente l’utente o l’Azienda possono rivolgersi alla Segreteria del Conciliatore per sottoporre il caso. Una volta che il conciliatore abbia trasmesso il ricorso e questo sia stato accettato dalla controparte (entro 15 giorni), la richiesta arriverà davanti al conciliatore. A lui non spetterà la funzione di decidere, ma di aiutare a trovare un accordo che, in quanto tale, sarà valido solamente se accettato da entrambe le parti.
Il tentativo di conciliazione si deve concludere indicativamente entra 30 giorni dall’apertura e quindi, complessivamente, entro pochi mesi dalla presentazione della richiesta. “Siamo soddisfatti – dice Monica Calamai, direttore generale dell’Azienda USL 6 di Livorno – di essere stati individuati dalla Regione per la sperimentazione di questo servizio, che credo possa costituire una vera svolta nei rapporti tra Aziende sanitarie e utenti. Questa procedura, infatti, pur mantenendo intatte le garanzie di imparzialità e riservatezza, snellisce costi, carichi di lavoro e accorcia i tempi per arrivare a una risoluzione.
Questa procedura permette di avvicinare l’Azienda all’utente dando la possibilità alle parti di “confrontarsi” direttamente davanti al conciliatore e cercando una soluzione che può essere trovata, nella maggior parte dei casi, in tempi rapidi e con la soddisfazione di tutti”.