Non sembra esserci certezza sul numero dei morti. Dopo che nel pomeriggio si era diffusa la voce di 16 morti, qualche ora fa, il numero è sceso nuovamente a 14. 36 il totale dei feriti, di cui 14 in gravi condizioni, mentre sarebbero 4 i dispersi e un migliaio gli sfollati circa per l'esplosione che ieri notte, poco dopo le 23:50, ha squarciato la tranquillità di Viareggio (Lucca). Ad aggiornare i numeri sono state la Asl 12 Versilia e la Regione Toscana. Diversi feriti, inoltre, sono stati trasportati in altri ospedali (Meyer di Firenze, Bambin Gesù di Roma, Molinette di Torino, Niguarda e Galeazzi di Milano) mentre la struttura “Versilia” si è occupata delle situazioni meno gravi. Da questo pomeriggio, poi, squadre di ingegneri del genio civile della Regione Toscana sono all'opera per controllare la stabilità degli edifici coinvolti dalle esplosioni. L'arrivo di Silvio Berlusconi L'aveva anticipato questa mattina incontrando i giornalisti a Napoli.
E così nel pomeriggio anche il presidente del Consiglio dei Ministri, Silvio Berlusconi, è giunto a Viareggio. Chiesto lo stato di calamità “Adesso è il momento delle priorità. Per almeno le prossime settantadue ore. Occorre curare i feriti, assistere le famiglie e fare tutto quello che occorre per ripristinare la linea ferroviaria e la fruibilità della stazione. Poi affronteremo cause e responsabilità”. Questo il commento del presidente della Regione Toscana, Claudio Martini, visibilmente emozionato e colpito dalle dimensioni della tragedia. Martini si trova nella cittadina costiera da questa mattina, quando ha raggiunto altri esponenti della giunta toscana che si erano recati sul luogo della tragedia fin dalle prime ore. “Per quanto ci riguarda - ha poi aggiunto Martini - la giunta approverà entro domani mattina un decreto che dichiara lo stato di emergenza.
Questo consentirà al governo di approvare tutte le misure di supporto e aiuto entro venerdì. La macchina regionale della Protezione civile e del sistema sanitario ha risposto subito all'allarme cui è stata chiamata nella notte. E ha svolto il proprio compito con tempestività ed efficienza. Stanno a dimostrarlo la tendopoli approntata davanti al Comune dai volontari della Protezione civile per assistere agli sfollati, e la rapida accoglienza prestata ai feriti nelle strutture sanitarie. A tutto il volontariato e al personale sanitario va il mio personale ringraziamento”. E sul luogo della tragedia erano presenti anche diversi membri del Consiglio regionale (Riccardo Nencini, Alessandro Starnini, Angelo Pollina, i vari capigruppo ed i membri dello staff dell'Ufficio di Presidenza) che, questo pomeriggio, dopo l'annunciato minuto di silenzio ha deciso di sospendere i propri lavori. Matteoli riferirà alla Camera, Moretti convocato in Consiglio Regionale Il ministro dei Trasporti, il toscano Altero Matteoli, già domani mattina informerà la Camera dell'accaduto. Nel frattempo il presidente della Commissione Territorio e Ambiente del Consiglio, Erasmo D'Angelis, regionale ha informato attraverso un comunicato stampa che giovedì 2 luglio si terrà una riunione d’urgenza della Commissione “per discutere su sicurezza e scarsa manutenzione dei trasporti regionali e del materiale rotabile.
In audizione, l’amministratore delegato di Ferrovie dello Stato, Mauro Moretti, ma anche i vertici della società, i rappresentanti dei sindacati dei lavoratori, delle aziende di trasporto e della Protezione civile”. Domani sindacati in sciopero Un'ora di sciopero del personale ferroviario, dalle 11 alle 12, proclamata per domani mercoledì primo luglio dalle segreterie regionali di Filt Cgil, Fit Cisl, Uil Trasporti perché l'incidente occorso una settimana fa nei pressi di Vaiano e quello accaduto ieri sera “non possono e non devono essere considerati una fatale coincidenza - si legge in un comunicato congiunto delle tre sigle sindacali -, ma esigono una rigorosa attenzione sulla sicurezza e sulla manutenzione del materiale rotabile con un programma di revisione dei carri e delle vetture ancora più intransigente dell’attuale normativa”. E proseguono chiedendo maggiori controlli non solo sul materiale Fs ma anche su quello delle altre aziende operanti nel settore, l'effettivo decollo dell'Agenzia Ferroviaria sulla Sicurezza (con sede proprio a Firenze) e maggiori investimenti, a partire dall'assunzione di nuovo personale .