di Paolo Ciampi
Firenze- Da quando è nata ha funzionato come una vera e propria “comunità”, capace di far interagire e lavorare insieme le realtà della pubblica amministrazione toscana, ma ora Rtrt, cioè la Rete telematica della Regione Toscana, fa un ulteriore salto e da oggi sbarca su Facebook, ponendo le condizioni per dialogare con tutto il “popolo della rete”. Lo fa con un gruppo di discussione che da ieri sera ha cominciato a raccogliere le iscrizioni, con l'obiettivo di diventare un luogo aperto di confronto e discussione per tutti i cittadini.
Ad annunciare questa novità è stato il vicepresidente della Regione Toscana Federico Gelli, in occasione dell'assemblea che questa mattina ha riunito a Firenze tutti i soggetti aderenti a Rtrt. «Fin dalla sua nascita la comunità di Rtrt ha saputo accompagnare il cambiamento e in alcuni casi anche anticiparlo, in una logica inclusiva di nuovi interlocutori, nuove realtà, nuove professionalità, però è indubbio che finora siamo stati un mondo sostanzialmente riservato agli addetti ai lavori, in particolare a quanti si occupano delle nuove tecnologie – ha spiegato Gelli – È insomma arrivato il momento di fare un salto di qualità e di mettersi al passo con la grande novità di questi tempi, l'esplosione dei social network a partire da Facebook.
Abbiamo insomma deciso di portare la nostra comunità fuori dai confini delle liste di discussione della posta elettronica, dentro una piazza virtuale che servirà a tutti per confrontarsi insieme su idee e progetti, per raccogliere critiche e suggerimenti, per disegnare nuove prospettive per i nostri servizi telematici».
Una scelta, ha spiegato ancora il vicepresidente, che non deve essere considerata poco “consona” al mondo della pubblica amministrazi one. «Bisogna saper cogliere le grandi potenzialità di questi nuovi strumenti di dialogo in rete, senza facili ironie sulla loro superficialità, perché tutto dipende da come questi strumenti si usano – ha infatti concluso Gelli – Diciamo spesso che la pubblica amministrazione deve andare incontro ai cittadini.
E i cittadini, appunto, oggi si trovano sempre di più in rete. È lì che dobbiamo andare».