All'appuntamento mancano ancora più di tre mesi, eppure le varie anime del Pd si stanno già muovendo. Nove da Firenze quest'oggi ha ricevuto sul tema 'Congresso Pd' un messaggio di posta elettronica che, di seguito, pubblica. Ai nastri di partenza per ora si parla più di persone che di contenuti. Allo stato degli atti la posizione più saggia in questa vigilia precongressuale è espressa nelle motivazioni con cui Piero Fassino ha sostenuto Franceschini su la Repubblica di ieri. Fassino sa bene come funziona o non funziona un partito, se non altro per la sua esperienza: è il leader che ha guidato con successo la rimonta politica ed elettorale dei Ds dal 2001 in poi. Il futuro del Pd è legato a tre pre-condizioni: 1) una vera contaminazione tra le diverse culture politiche capace di produrre analisi aggiornate e strategie lungimiranti; 2) un confronto anche aspro, ma costruttivo tra le diverse generazioni; 3) un moderno e solido disegno organizzativo, che promuova i dirigenti sulla base del merito, che assicuri piena trasparenza ai processi decisionali, che coinvolga in diretta le persone sul territorio, ma che utilizzi in modo sapiente anche i social network come “Moveon”, il più efficace strumento di mobilitazione e partecipazione democratica di Obama sul web. Se quelle indicate da Fassino sono le precondizioni, il congresso dovrà, a mio avviso, dire parole chiare su quattro nodi strategici rimasti in ombra: a) come costruire dei veri partiti europei, senza i quali l'Europa non potrà diventare protagonista nel nuovo mondo multipolare; b) come realizzare - senza proclami di bandiera, ma con proposte concrete - la laicità dello Stato, facendo proprie le posizioni della cultura liberale più avanzata in tema di diritti di cittadinanza; c) come coniugare l'ambientalismo con una effettiva capacità di governo del territorio, dei processi economici e della crescita occupazionale; d) come combinare il federalismo fiscale con un nuovo modello di welfare capace di rispondere ai nuovi rischi sociali che toccano in primo luogo i giovani e le donne. Mi piacerebbe che il Pd Toscano portasse un contributo originale su questi temi.
La Toscana è terra di grande tradizione civica - da sempre attenta ai problemi dell'Europa e del mondo. E' una regione in cui parole come “sinistra” e “libertà”, “solidarietà sociale” e “mercato”, “tolleranza e moderazione” si sono incontrate e tradotte in una feconda sintesi di governo. Ma oggi qualcosa scricchiola e serve un salto culturale e creativo. Per questo noi democratici toscani abbiamo un dovere in più: contribuire con la nostra esperienza e con spirito libero ad un congresso che non risponda alle solite filiere di potere dei palazzi romani. di Marco Mayer