Abolito dalla giunta regionale il bollo di 14,62 centesimi da applicare sulle domande per i 1.650 euro di contributo una tantum, approvato nel marzo scorso, a sostegno del reddito dei lavoratori in stato di disoccupazione da almeno tre mesi e privi di ammortizzatori sociali (cassa integrazione in ogni sua forma, indennità di mobilità, sussidio di disoccupazione sia ordinaria che speciale, lavoratori precari e quelli con contratti atipici).
"Abbiamo inteso fornire un'ulteriore facilitazione, sia pur piccola, a persone che già patiscono uno stato di enorme disagio - sottolinea l'assessore alle politiche del lavoro Gianfranco Simoncini – per semplificare l'iter di presentazione ad Artea delle richieste di concessione".
Si calcolano tra 2mila e 3mila i lavoratori toscani che rientrano tra i soggetti interessati alla misura.
In realtà, non si tratta per ora di una vera e propria cancellazione, quanto di una messa a carico delle casse regionali, per l'esattezza del fondo di 5 milioni di euro stanziati per l'occasione. Ma contemporaneamente l'assessore Simoncini ha inviato un quesito alla direzione toscana dell'Agenzia delle entrate; vuole capire se l'intervento regionale possa rientrare tra quelli di sussidio a carattere assistenziale, in quanto indirizzato non alla generalità dei lavoratori toscani, ma soltanto a soggetti con specifiche condizioni di disagio economico e in forma straordinaria.
E risultare pertanto, secondo norma, esente da qualsiasi imposta di bollo.
di Dario Rossi