ICI a Firenze: una malattia rara che colpisce pochi

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
18 giugno 2009 08:22
ICI a Firenze: una malattia rara che colpisce pochi

Caro direttore,
ho avuto altre occasioni di scriverLe, e questa volta vorrei segnalarLe un caso particolare che mi ricorda vagamente le malattie rare, che non sono commercialmente interessanti, e quindi nessuno se ne interessa.
Le voglio parlare dell’ICI al Comune di Firenze.
Perché dell’ICI: perché qui in questa città, come in pochissime altre (forse Genova – ma non ho info in proposito-), sta montando un’ enorme e palpabile ingiustizia a danno di una minoranza (ecco la malattia rara) ma piuttosto nutrita di cittadini.
Devo fare un piccolo passo indietro: il governo in carica, sulla scorta delle già precedenti differenziazioni stabilite dall’esecutivo Prodi, ha esentato dalla tassa ICI sulla I casa di abitazione tutte le categorie di immobili tranne quelle accatastate A1 (+ ville di lusso, castelli ecc.).

Ora si dà il caso che le A1 a Fi siano molte soprattutto perchè classificate con vecchi e superati metodi, quindi troviamo palazzi bellissimi classificati A2 (che non pagano un euro di tassa !) con accanto immobili in peggiori condizioni inseriti in categoria A1. Con la tariffa che si paga a Fi la differenza annua è sostanziosa: un appartamento A1 di 120-150 mq. paga all’incirca 1.100- 1.500 euro all’anno (forse più). ( . . . e visti i tempi che corrono..) contro gli altri A2 non tassati.
Le classificazioni in essere in questa città oramai non rispecchiano più le reali condizioni ed il vero valore dell’immobile e trovano la loro origine in leggi del trentennio; questo provoca reale e grave disuguaglianza di trattamento dinanzi alla legge dei cittadini.
Non voglio portare esempi ma Le garantisco che ho constato personalmente differenze macroscopiche, ville, appartamenti d’epoca ecc.

ecc. che non pagano un euro di ICI contro altre situazioni opposte, immobili di scarso pregio architettonico e di non-valore che sono costretti a pagare questa ingiusta gabella. Uno dei tanti motivi può essere ricercato anche sui tipi di classificazione richiesti ed ottenuti all’epoca delle costruzioni (molti edifici sono degli anni 60), in quanto se la casa era A1 questa acquisiva maggiore importanza e soprattutto maggior valore dal lato del prezzo di vendita, non creando all’epoca problemi di tassazione.
Molti concittadini stanno tentando con vari metodi di presentare istanze, opposizioni, ricorsi, DOCFA ecc.

ecc. al sistema complicatissimo di catasto tant’è che il Comune pare abbia instituito un ufficio ad hoc. E’ chiaro che le commissioni preposte non ne accettano uno, bocciano regolarmente tutto o quasi, visto le ormai semivuote casse comunali. Quindi il Comune per motivi economici non cede! Fregandosene della disuguaglianza di trattamento che causa ai suoi concittadini, forte anche del fatto che, per poter ottenere giustizia, il cittadino deve attraversare un tunnel burocratico complicato: comm.ni tributarie provinciali, regionali, incaricare professionisti con le loro tariffe non proprio a buon mercato, ecc.

ecc. per poi alla fine non ottenere alcunché.
Ed allora come la mettiamo: anche questa volto sono solo alcuni poveri cristi che pagano?

Lettera firmata

Notizie correlate
Collegamenti
In evidenza