Nei giorni scorsi Nove da Firenze ha pubblicato la notizia della nascita del "Consorzio Biolegno", che avrebbe «l’obiettivo di valorizzare le riserve locali di legno, individuare le aree boschive da ripulire, raccogliere gli scarti della manutenzione, trasformarli in cippato e portarli al cogeneratore, che alimenterà con energia pulita gli edifici pubblici e le nuove costruzioni di Calenzano». Non vengono specificati i nomi dei soggetti privati né le rispettive quote nel Consorzio, il cui «raggio di azione» sarebbe «compreso in 70 km, limite che consente di parlare di filiera corta del legno».
Quest'ultimo dato dei 70 km. è degno di particolare attenzione. Infatti le prime informazioni diffuse dall'Amministrazione Comunale dicevano che il fabbisogno del cogeneratore sarebbe stato assicurato solo ed esclusivamente dal territorio di Calenzano. Successivamente si è parlato di zone limitrofe. Poi del Mugello. Poi del Casentino. Poi si è passati al limite dei 50 km. e adesso siamo arrivati a 70 km. A questo punto ci sembra legittimo domandare: a quando il superamento della fatidica soglia dei 100 km.?
"Tutto questo balletto di chilometri fa sorgere dei dubbi sulla asserita bontà di questa scelta -commentano dal Comitato di Coordinamento Contro il Polo Estrattivo di Calenzano- Infatti se la legna che serve per far funzionare il cogeneratore dobbiamo andarla a prendere lontano da Calenzano, è evidente che i pretesi benefici ambientali si annullano.
Ricordiamo poi che la Provincia di Firenze, che ha autorizzato la costruzione del cogeneratore, non si è minimamente occupata di valutare questo aspetto fondamentale dell'approvvigionamento del combustibile, in quanto, secondo la Provincia stessa, riguarderebbe solo le scelte commerciali del gestore. Biogenera srl, la società proprietaria del cogeneratore, è una società a totale partecipazione pubblica: il suo capitale sociale di 50.000 euro è suddiviso al 45% di proprietà del Comune di Calenzano, un altro 45% di Consiag spa (società fornitrice di acqua e gas, partecipata da vari Comuni dell'area fiorentina e pratese), il restante 10% di Quadrifoglio spa (società incaricata della gestione dei rifiuti, anch'essa di proprietà di vari Comuni dell'area fiorentina).
Quindi funziona grazie a soldi pubblici. Ora, dove sta scritto che Biogenera srl debba per forza rifornirsi di legna da questo neonato Consorzio? Essendo una società a totale partecipazione pubblica, non dovrebbe affidare la fornitura della legna con regolare gara d'appalto? Non è che con il Consorzio si crea in realtà un vero e proprio monopolio? E i monopoli non portano ad un aumento dei prezzi?"