Si inaugura domenica 24 maggio alle ore 11, al Museo Archeologico di Firenze, una eccezionale mostra fotografica e scenografica di Paolo Renier, affiancata ai reperti archeologici del Museo Egizio di Firenze completamente dedicata al sito archeologico di Abydos.
Attraverso un percorso storico, politico e religioso che si dipana tra suggestive gigantografie e imponenti pannelli, disposti a simulare l’ambiente dei templi di Abydos, il visitatore - aiutato anche da testi esplicativi e da accurate piantine - sarà condotto alla scoperta dell’antica civiltà dei faraoni dalle prime dinastie, fino agli splendori dell’epoca di Ramesse II.
Le ultime importanti scoperte archeologiche fatte proprio in questa località dal geologo-archeologo americano James Westerman, puntualmente documentate nella mostra, confermano il valore storico del sito e la rilevanza sociale che i santuari di Abydos (e i riti che vi si svolgevano) ricoprivano nell’Egitto antico.
Si è voluto accostare alla ricostruzione scenografica di Renier alcuni reperti archeologici del Museo Egizio di Firenze, che testimoniano il culto e la particolare devozione di cui era oggetto il dio Osiride in ambito funerario: oltre alle immagini dei due faraoni protagonisti dell’attività architettonica del luogo, Sethy I e Ramesse II, vengono esposte alcune stele databili dal Medio Regno fino all’Epoca Romana provenienti dal sito di Abydos, come testimonianza della venerazione a Osiride presente nel luogo.
Paolo Renier ha rivolto la sua arte all’antica Abydos, città il cui nome rievoca subito le origini della storia faraonica, nonché il particolare culto per il dio Osiride che qui vi era praticato.
Come è noto ad Abydos sono state trovate le tombe dei faraoni delle prime due dinastie, risalenti agli inizi del terzo millennio prima di Cristo e i resti di due templi costruiti dai sovrani della XIX dinastia Sethy I e Ramesse II. Ma la caratteristica propria di questo sito è quella di essere stato fin dal Medio Regno il principale luogo di culto del dio Osiride, sovrano dell’aldilà e dei defunti; ne sono la testimonianza i resti del cosiddetto Osireion, o tomba di Osiride, dove secondo un famoso mito era stata sepolta la testa del dio.
Il sito di Abydos, che si trova a circa 500 chilometri a sud del Cairo, è uno dei luoghi più suggestivi dell’Egitto, ma anche uno dei meno conosciuti rispetto a Giza, Abu Simbel, Sakkara o Luxor perché attualmente escluso dai consueti itinerari turistici.
In passato però - ed ancora oggi - ha goduto di una notevole importanza sia dal punto di vista della struttura architettonica, che da quello prettamente artistico. In particolare i due templi che vi furono costruiti durante il Nuovo Regno, presentano una finissima decorazione in bassorilievo, che presenta sulle varie pareti scene di adorazione a divinità, cerimonie religiose, e anche la commemorazione di grandi eventi storici, come la famosa battaglia di Qadesh. Ricchissimo di eleganti decorazioni volute da Sethy I è anche l’Osireion, che forse fu costruito in epoca precedente.
L’insieme di tutti questi elementi rende Abydos un gioiello prezioso da scoprire.
Il luogo, permeato di intensa sacralità, meta di pellegrinaggi rituali da parte dei devoti antichi egiziani, ha dunque affascinato Paolo Renier, fotografo innamorato dell’antica civiltà egiziana ed in particolare di questo luogo magico; i suoi ripetuti viaggi ed uno studio storico e artistico dei templi, lo hanno accompagnato nell’ideazione di questa mostra, che assume gli aspetti di una riproduzione scenica del sito archeologico di Abydos, cercando di interpretare e di rendere in modo figurativo ciò che soprattutto il tempio di Sethy I mostra al visitatore: la straordinaria finezza dei bassorilievi che decorano le sue pareti.
All’inaugurazione, parteciperà il direttore dell’Accademia d’Egitto di Roma, dott.
Ashraf Reda.