“Un Teatro che è uno Spettacolo”. E’ questo lo slogan scelto per salutare la riapertura del Teatro del Popolo di Colle di Val d’Elsa dopo circa due anni di lavori che hanno permesso, grazie anche al contributo della Fondazione Mps, di risanare il tetto e di riqualificare la sala. Da domani, sabato 16 maggio, la città tornerà a riappropriarsi di quello che rappresenta il fulcro della vita culturale colligiana e potrà contare su una struttura moderna, elegante ed efficiente. La cerimonia ufficiale è in programma domani, sabato 16 maggio alle ore 10.30 alla presenza delle autorità cittadine e del presidente della Fondazione Mps, Gabriello Mancini.
Sul rinnovato palcoscenico colligiano salirà anche, per un breve intervento, il noto attore e regista teatrale e cinematografico toscano, Alessandro Benvenuti.
Per celebrare questo momento, il Teatro del Popolo rimarrà aperto in via straordinaria e gratuita per consentire ai cittadini di vedere i risultati dell’intervento e saranno proposti due concerti di musica classica e strumentale, uno domani, sabato 16 maggio alle ore 17.30 con l’“Orchestra Stabile San Bernardino di Siena” e uno domenica 17 maggio, sempre alle ore 17.30 con l’“Orchestra Adam”, diretta da Franco Zingoni.
Le celebrazioni si chiuderanno lunedì 18 maggio alle ore 21 con il Concerto per l’Abruzzo, che vedrà protagonisti l’Orchestra della Toscana, il concertatore Andrea Tacchi e il soprano Gabriella Costa. L’intero ricavato della serata sarà devoluto alle popolazioni colpite dal sisma nelle scorse settimane. Da domani, sabato 16 maggio a lunedì 18 maggio inoltre, sarà possibile visitare la mostra dedicata alla storia del Teatro colligiano e allestita nel ridotto, al primo piano. La ristrutturazione del Teatro del Popolo ha richiesto circa due anni e mezzo di lavoro, dalle varie fasi di progettazione alle procedure di gara fino alla sua realizzazione, e un investimento di circa 2,5 milioni di euro.
L'intervento non è stato un semplice restyling della sala, come può apparire a prima vista, ma una complessa ristrutturazione che ha interessato aspetti strutturali, quali il rifacimento di tutte le strutture lignee di copertura in betulla e dello spazio tecnico sopra il palcoscenico; una nuova pavimentazione in legno; l'ampliamento e la nuova sagomatura della galleria e della sala per migliorare la visibilità da tutti i posti, con un maggiore comfort delle sedute e un loro adeguamento normativo; la creazione di un nuovo piano impiantistico fra la copertura e il nuovo controsoffitto della sala; l'installazione di un ascensore a servizio del piano galleria; l'impiantistica elettrica per l'adeguamento ai nuovi standard normativi e il miglioramento delle prestazioni audio del cinema con i nuovi sistemi digitali; l’impiantistica meccanica della sala e della galleria per l'adeguamento a un più elevato standard igienico e di comfort dell'ambiente; l’adeguamento alle normative sull’abbattimento delle barriere architettoniche.
Sono state, poi, sostituite le poltrone e i tendaggi della sala e del palcoscenico e c’è stata una ridistribuzione dei posti. All’esterno, invece, i lavori hanno riguardato le finiture di prospetto delle facciate su Via Roma, definendo anche il fronte incompiuto su via Roma ed è stata inserita una pensilina in metallo e vetro a protezione dell’ingresso principale. Il Teatro del Popolo, completato nel 1930 su progetto dell’ingegnere Gerard e per volere di Mino Maccari, fu ristrutturato negli anni Settanta e in quella occasione vennero rinnovate le decorazioni e aggiunti nuovi volumi per i servizi e i locali tecnici.
I recenti lavori di ristrutturazione del Teatro del Popolo fanno parte di un’ulteriore serie d’interventi estesi alla sala e agli spazi esterni. La prima fase, nel 1996, ha visto la completa ristrutturazione degli spazi pubblici di servizio al teatro, con la creazione di nuovi ambienti quali il ridotto, il bar, il foyer di platea e galleria, il rifacimento degli impianti, del sistema delle scale e delle uscite di sicurezza per la sala. Il progetto attuale, oltre ai diversi adeguamenti normativi, ha permesso anche di rivedere il corpo edilizio compreso tra il blocco del teatro e quello adiacente degli uffici pubblici, riconoscendo la dignità architettonica dell’edificio originario.