“Il fondo economico per i commercianti danneggiati dai cantieri delle linee 2 e 3 della tramvia? Se sarò sindaco non servirà perché non le faremo, ma ci sarà un fondo di garanzia per il credito alle piccole e medie imprese, con patricolare attenzione ai giovani che intendono aprire nuove attività”.
Questa la proposta lanciata da Giovanni Galli, candidato sindaco della lista “Firenze con Giovanni Galli sindaco” durante l'incontro con gli associati di Confesercenti, presieduto da Uliano Ragionieri e Nico Gronchi, rispettivamente presidente cittadino e provinciale dell'associazione di categoria.
“Il fondo - ha proseguito Galli - è una risposta concreta alla crisi e al bisogno di rilancio della città. Un rilancio che certo non avverrà se si deciderà di proseguire nella realizzazione della tramvia. Vi rendete conto che tre anni di cantieri tra la stazione di Santa Maria Novella e piazza San Marco faranno chiudere il bandone a negozi, artigiani e studi professionali, senza peraltro risolvere i problemi della mobilità?”
Durante l'incontro Galli ha anche ribadito le sue posizioni circa il progetto dell'alta velocità nell'area fiorentina e lo sviluppo dell'Amerigo Vespucci: “Aeroporto e Tav sono infrastrutture strategiche, ma non certo come sono state concepite da questa amministrazione.
La nuova stazione dovrà sorgere a Castello, senza andare ad intaccare l'abitato della zona di viale Corsica e via Circondaria, mentre il sottoattraversamento non va fatto perché preclude ogni futura progettualità sulla città. Il Vespucci non potrà mai essere uno scalo internazionale per i voli low cost ma grazie al riorientamento della pista si potrà aumentare notevolmente gli arrivi e garantire così un volano all'economia cittadina. Con l'Alta Velocità a Castello e situata accanto all'aeroporto Firenze sarà finalmente al pari delle principali città europee”.
Valdo Spini ha chiamato oggi a Firenze l'urbanista Vezio De Lucia e lo scrittore-ambientalista Vittorio Emiliani a consulto per determinare i caratteri della svolta della politica urbanistica di Firenze che la sua amministrazione, se sarà eletto sindaco, ha intenzione di compiere.
Impossibilitato a intervenire, il 'padre' dell'urbanistica bolognese, Pier Luigi Cervellati, ha inviato un messaggio in cui reso noto dallo staff di Spini e in cui scrive: “Non potendo partecipare al vostro incontro desidero tuttavia esprimere la mia solidarietà a una iniziativa a sostegno di una città che ha dimenticato la lezione di Edoardo Detti”.
E conclude: “Dimostrate, fate sperare che questa città non ha raggiunto il punto di non ritorno”.
Nel suo intervento il candidato di “Spini per Firenze”, Prc, Pdci Valdo e “Sinistra per la Costituzione” ha spiegato come “Fin dall'agosto scorso, nel numero speciale dei Quaderni del Circolo Rosselli, dal titolo 'Firenze1998/2008, Analisi di una città difficile', avevamo posto l'urgenza di uscire dalla logica dell'urbanistica contrattata e di tornare a una programmazione capace di allocare razionalmente le varie funzioni sul territorio in ragione dell'interesse pubblico.
I fatti successivi ci hanno dato drammaticamente ragione. La legislatura comunale si è conclusa con un fallimento della sua politica urbanistica, in una condizione per di più di giustificate proteste di larga parte di cittadine e cittadini. Occorre costruire una alternativa a tutto questo: non candidarsi per l'opposizione, come ha inteso fare qualcuno, ma per il governo della città”.
Spini ha sottolineato fra l'altro il significato della candidatura nella sua lista dell'urbanista Carlo Carbone, responsabile del Gruppo di lavoro su Assetto del Territorio del Laboratorio programmatico che sostiene la sua candidatura.
“Sono da riesaminare il sistema della mobilità e il suo raccordo con il piano del traffico - ha aggiunto poi Spini -, il sistema dei contenitori vuoti e in via di dismissione (dalle caserme ai teatri), la collocazione delle grandi funzioni, il sottoattraversamento dell’alta velocità e la localizzazione della sua stazione in relazione con il sistema ferroviario locale, il perimetro e la normativa delle colline nonché l’armonizzazione delle singole Utoe con i perimetri dei Quartieri fiorentini (esempio Utoe 6, 13 e 23).
Senza un Piano Strutturale adeguatamente strumentato non si può realizzare il necessario equilibrio fra sviluppo nell’area di Castello e l’indispensabile rilancio del centro storico”.
Per quanto riguarda Castello, infine, Spini ha rilevato come per l'area sia stato previsto e annunciato un po' di tutto e un po' troppo e sottolineando come vi sia un doppio problema di congruenze: il primo relativo all'intera area metropolitana (nessuna soluzione può essere pensata solo all'interno dei confini comunali); il secondo riguarda il sistema di compatibilità con l'aeroporto di Peretola.
“Ma - ha concluso Spini - per avere un quadro razionale ogni decisione va presa all'interno di un Piano strutturale degno di questo nome”.