Un diniego pressoché plebiscitario è l’esito del referendum svoltosi nei giorni 18 e 19 aprile a Monterotondo Marittimo sulla realizzazione di un inceneritore di fanghi prossimo al paese. La schiacciante maggioranza di 570 voti contrari, contro i 17 favorevoli, ha concluso una vicenda che ormai si trascinava da parecchi mesi tra referendum si o no. La consultazione popolare, prevista nel Piano Strutturale comunale e sbandierata nel programma elettorale 2004 della maggioranza, era stata dapprima elusa dall’Amministrazione, poi osteggiata in ogni modo, fino a costringere alla nascita di un “Comitato pro referendum”, alla raccolta delle firme, alla richiesta dell’indizione ed infine all’autogestione dell’iniziativa.
L’impianto previsto, ancora in corso di Valutazione di Impatto Ambientale presso il competente ufficio della Provincia, prevede l’incenerimento di 30.000 tonnellate/anno di fanghi di depuratori dell’ATO allargato (Grosseto+Siena+Arezzo) e di 15.000 tonnellate/anno di massa vegetale, oltre ad elevati quantitativi di gas GPL, con una localizzazione inefficiente, una tecnologia inadeguata, elevate emissioni di inquinanti, la prossimità all’abitato e ad attività agricole di pregio (caseifici, salumificio biologico, imprese vinicole) e a numerosi agriturismi.
Sarà a Firenze domani - mercoledì 22 aprile - l'oncologa Patrizia Gentilini.
Al Circolo Arci di Brozzi (Firenze, via di Brozzi 312), insieme alla candidata Sindaco della lista 'Per Unaltracittà' Ornella De Zordo, si discuterà de "Lo scandalo degli inceneritori": le problematiche sanitarie degli impianti e l'incapacità delle amministrazioni. Il dibattito sarà introdotto da Gian Luca Garetti, del Coordinamento Nazionale dei Comitati dei Medici per l'Ambiente e la Salute (Toscana) e candidato per il Consiglio Comunale nella lista di 'Per Unaltracittà'. Insieme all'Associazione Medici per l'Ambiente (ISDE) di cui fa parte, Patrizia Gentilini denuncia da tempo la pericolosità per la salute e l'ambiente che costituiscono gli inceneritori.
E' passata alle cronache di Firenze per aver inviato, insieme ad altri 50 medici, una lettera alla città per rendere noti ai cittadini i rischi prodotti da questi impianti. Inoltre, è stata oggetto di una disputa con Matteo Renzi: l'attuale candidato Sindaco del Pd è stato citato in giudizio dal Tribunale di Firenze per le ingiurie rivolte alla professoressa durante una trasmissione televisiva, e per le quali quest'ultima ha chiesto un risarcimento per danni morali ed esistenziali di 250.000 euro, da destinarsi alla ricerca scientifica.
Renzi non si è presentato davanti al giudice. L'ultima dimostrazione sulla pericolosità degli inceneritori sono gli elevati livelli di diossine riscontrati nelle zone di ricaduta degli inceneritori di Montale (PT) e Baciacavallo (PO). Impianti di incenerimento sotto inchiesta della magistratura o comunque problematici sono all’ordine del giorno nel nostro paese: da Massafra a Terni, da Pietrasanta a Collefferro e Modugno, fino al “famoso” inceneritore di Brescia - spesso portato ad esempio dai nostrani amministratori PD - che ha visto ben 18 aziende agricole dislocate in sua prossimità con il latte fuori norma per i valori di diossine e PCB.