"Nei divani lungo le pareti, al centro, sedevano sempre Papini con a fianco Soffici e Palazzeschi. Io sedevo accanto a Palazzeschi; egli era quasi sempre taciturno e d'inverno abbottonato fino al collo in un suo magnifico pastrano marrone, nonostante il caldo creato da tutta quella gente e surriscaldato dai termosifoni. Däubler e Tavolato formavano la terna con Arturo Reghini davanti al tavolo di Papini, e generalmente discutevano tra loro in tedesco a voce alta".
Il ricordo del futurista Alberto Viviani descrive bene la straordinaria quotidianità della 2terza saletta" del Caffè Le Giubbe Rosse di Firenze: è uno dei molti aneddoti riportati dalla professoressa Teresa Spignoli nel nuovo volume I caffè letterari a Firenze (ed.
Polistampa, pp 112, euro 16). Ricercatrice presso il Dipartimento d'italianistica dell'Università di Firenze e curatrice degli importanti carteggi tra Bigongiari e Ungaretti («La certezza della poesia». Lettere 1942-1970) e tra Betocchi e Pizzuto («Lettere 1966-1971»), la Spignoli affronta in questo volume un tema caro alla storia dell'arte e della letteratura. Luoghi d'incontro e di dibattito, i caffè sono stati un'importante fucina d'idee dalla metà del Settecento fino alla metà del Novecento.
Avvalendosi anche di un ricco repertorio d'immagini a colori e foto d'epoca, l'autrice ripercorre la storia di Firenze tracciando una descrizione dei caffè e dei protagonisti della scena letteraria e artistica che li hanno frequentati. I Macchiaioli del Caffè Michelangiolo, i futuristi del Caffè delle Giubbe Rosse e del Gambrinus ed ancora gli ermetici fiorentini del Caffè San Marco, i clienti del Bottegone, del Doney, di Gilli, di Giacosa, del Rivoire, del Cennini, i politici del Caffè del Parlamento, proprio dietro Palazzo Vecchio, segno intangibile di Firenze Capitale del Regno d'Italia, ma anche gli avventori del Caffè La Loggia al Piazzale Michelangelo, un po' fuori dalla cerchia dei caffè del centro città ma di grande interesse.
Per la prima volta tutti i caffè letterari di Firenze, da quelli celebratissimi ai meno noti, trovano posto in una pubblicazione completa che ne esalta il valore storico ma anche la straordinaria attualità.
Molti sono ancora oggi in attività e, oltre che importante attrazione turistica, costituiscono una vivace espressione del fermento culturale della città. Mercoledì 22 aprile alle 11,30 presso la sala Nicola Pistelli di Palazzo Medici Riccardi (via Cavour 1, Firenze) Maria Carla Papini, ordinario di Letteratura italiana moderna dell'Università di Firenze, presenterà per la prima volta al pubblico il libro. Interverranno anche il presidente del Consiglio della Provincia di Firenze Massimo Mattei, l'editore Mauro Pagliai, l'autrice.
Patrizia Salis