Le fiorentine edizioni Sarnus hanno realizzata una tiratura, lussuosa nella confezione (cartonata) e popolare nel prezzo (euro 13), che riscopre e valorizza la grafica originaria, da qualche settimana in libreria («Children's corner» 8, pp. 200).
L’edizione edita da Sarnus ha il merito di recuperare la dimensione narrativa della storia a puntate pubblicata sul Giornale dei Bambini tra il 1881 e il 1883. I XXXVII capitoli, corredati dalle illustrazioni originarie di Ugo Fleres e dai capolettera, ci restituiscono il ritmo compositivo e di lettura della fiaba che, dopo il primo successo editoriale su un periodico fu ripubblicata nell’edizione libraria che avrebbe dato inizio ad una popolarità di dimensione mondiale.
Così i piccini e gli adulti di oggi incontreranno i geniali misteri della creazione del Collodi.
La narrazione ritmata da romanzo d’appendice, che vive di episodi talvolta incongruenti e ondivaghi, come quando al 15° capitolo sembra finire tutto, perché gli assassini impiccano Pinocchio. Ma anche ammiccamenti e riferimenti letterari, magari casuali, tanto all’Asino d’Oro, come alla biblica balena, o la lumachina notturna che fa pensare a Freud.
La lingua è quel bell’Italiano, ricco di espressioni popolari e metafore satiriche, che si contrapponte con spigliatezza e qualità alla prosa manzoniana.
Giornalista, o scrittore, autore consapevole, o di malavoglia, Carlo Lorenzini continua a regalare frammenti di capolavoro, come quando i burattini della Commedia dell’Arte riconoscono il loro fratello Pinocchio sul palcoscenico del teatro.
Nessun successo senza audacia narrativa.