Una nuova sede per il Centro regionale per l’educazione e la riabilitazione visiva. Se dal 2000 al 2008 il Centro ha operato in via Modigliani, all’Isolotto, usufruendo di tre stanze e di un piccolo ingresso distribuiti in 80 metri quadrati, adesso la struttura è stata trasferita all’interno del presidio ospedaliero Palagi (ex Iot), in uno spazio molto più ampio e confortevole. E proprio stamani è avvenuto il taglio del nastro della nuova sede, alla presenza del direttore del Centro Paolo Santoro, del presidente nazionale Unione italiana ciechi e ipovedenti Tommaso Daniele, del presidente regionale Irifor Moreno Virgilio Rafanelli, di Giorgio Ricci dell’Agenzia internazionale prevenzione cecità, del direttore sanitario dell’Asl di Firenze Pierluigi Tosi e del direttore generale della Asl 10 di Firenze Luigi Marroni.
Adesso il Centro - che è stato costituito dalla Regione Toscana nel 2000, e che dal 2003 rappresenta un servizio dell’Asl convenzionato per la gestione con l’Irifor dell’Unione italiana ciechi e ipovedenti e col comitato toscano dell’Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità, - si trova nella zona di congiunzione tra il nuovo ospedale e Villa Margherita. Ed ha a disposizione ben sei stanze, più una cucina attrezzata. Fondamentale poi la vicinanza con la clinica oculistica, con la quale è possibile un raccordo più diretto per gli approfondimenti clinico-diagnostici e gli esami elettro-funzionali.
La struttura, che si rivolge a ipovedenti e non vedenti di tutte le età, effettua prestazioni ambulatoriali e domiciliari gratuite per i cittadini residenti in Toscana. E tra le sue finalità ha quelle di prevenire le conseguenze secondarie alla minorazione visiva, ottimizzare l'uso del residuo visivo e favorire lo sviluppo di tutte le potenzialità nel bambino, nell'adulto e nell'anziano. In pratica, è nata per migliorare la qualità della vita dei minorati della vista, attraverso un percorso riabilitativo personalizzato.
L’obiettivo finale è infatti quello di permettere ai non vedenti e agli ipovedenti il mantenimento della maggior autonomia possibile. A volere fortemente l’attivazione di una simile realtà fu il professor Carlo Monti, già presidente dell’Unione italiana ciechi e ipovedenti Toscana, della sezione italiana dell’Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità e dell’Irifor toscano. A Monti, scomparso due anni fa, è stata dedicata una targa nella sala della segreteria che si trova all’interno del Centro regionale per l’educazione e la riabilitazione visiva.
«Finalmente la struttura si trasferisce in un ambiente prestigioso e più rispondente alle sue esigenze – ha detto Rafanelli -. Un particolare grazie va a Monti, che è stato il vero artefice della costruzione di questo Centro». «Per noi – ha aggiunto Daniele, - il professor Monti rappresenta un maestro. Una di quelle persone di cui la storia si serve per cambiare i destini del mondo. Lui credeva nella necessità della riabilitazione per i non vedenti proprio quale strumento d’integrazione».
Guardiamo infine un po’ di ‘numeri’ della struttura. Da luglio 2000 a dicembre 2008 sono stati 1990 i pazienti che si sono rivolti al Centro. Di questi, l’82% adulti e il 18% minori. Tra gli adulti, il 58% è di sesso femminile. Mentre tra i minori la maggioranza, pari al 55%, è di sesso maschile. Se guardiamo le fasce d’età, per gli adulti il 36% è rappresentato da persone tra i 76 e gli 86 anni, seguiti da quelli tra 36 e 65 anni, pari al 22%. Tra i minori, invece, il 54% delle persone che si sono rivolte al Centro ha un’età compresa tra i 6 e i 13 anni.
Se esaminiamo invece la provenienza geografica dei pazienti, vediamo che il 95% arriva dalla Toscana, e solo il 5% dalle altre regioni. Nello specifico, il 68% proviene da Firenze, seguito da Prato (7%), Pistoia e Arezzo (5%), Siena (3%), Livorno, Pisa e Lucca (2%), Grosseto (1%) e Massa Carrara (0,5%).