di Susanna Cressati
Firenze- Nessun allarmismo, ma attenzione costante, rivolta soprattutto alla popolazione straniera. E' questa in sintesi la linea a cui si attiene l'attività del servizio sanitario regionale in materia di Tubercolosi. Su questa malattia, di cui domani ricorre la giornata mondiale, si sono accesi nuovamente i riflettori per alcuni episodi che hanno colpito l'opinione pubblica. In realtà i dati regionali sulla casistica parlano di una sostanziale stabilità, se non di un vero e proprio calo: siamo infatti passati dai 438 casi registrati nel 1998 ai 334 del 2007 e ai 287 del 2008 (dato provvisorio a causa della lunga incubazione della malattia).
Ma c'è un aspetto che deve far riflettere: mentre la casistica che interessa gli italiani diminuisce, aumenta quella relativa ai cittadini stranieri. «I dati ci rivelano una diminuzione del fenomeno &ndas h; spiega l'assessore regionale per il diritto alla salute Enrico Rossi - e la diversa percezione da parte dei media e dei cittadini non giustifica nessun allarmismo. Se mai va sottolineata l'efficacia dei nostri servizi sanitari, che tengo a ringraziare. La Tbc è figlia della povertà e il divario dell'andamento a seconda delle varie fasce di popolazione lo conferma.
Di fronte a tutto questo risulta ancora più evidente il carattere disumano di provvedimenti che si vorrebbero assumere imponendo ai medici la denuncia dei pazienti che non hanno le carte in regola con il permesso di soggiorno. E ancora di più dimostrano la stupidità di chi, facendo allarmismo e a fronte di un aumento costante del numero di immigrati nel nostro paese, allontanerebbe dai servizi proprio quella parte di popolazione che ha più bisogno, mettendo a repentaglio la salute di tutti».
«Ho chiesto alla Commissione regionale per le malattie infet tive – conclude l'assessore - di aggiornare il protocollo del 2000 relativo a questa patologia, per renderlo ancora più efficace. I nostri servizi si muoveranno secondo una medicina di iniziativa, andando a cercare le persone bisognose e che vivono in condizioni di marginalità, per individuare le situazioni a rischio e quindi curare e ridurre ancora di più il fenomeno». Ecco la progressione della casistica negli ultimi anni: 360 casi nel 2001, di cui 248 tra cittadini italiani e 109 tra cittadini stranieri.
410 casi nel 2002 (273 italiani e 135 stranieri), 398 nel 2003 (234 italiani e 163 stranieri), 400 nel 2004 (229 italiani e 169 stranieri), 326 nel 2005 (182 italiani e 144 stranieri), 346 nel 2006 (174 italiani e 172 stranieri), 334 nel 2007 (160 italiani e 174 stranieri), 287 casi nel 2008 (dati provvisori, 109 italiani e 174 stranieri). Il tasso di casi per 100.000 abitanti è stato 9.07 nel 2006 e di 8.38 nel 2007. Nel corso degl i anni si è spostata anche l'età in cui si manifesta prevalentemente la malattia: un tempo la Tbc era una malattia dei vecchi mentre ora la fascia di età più colpita è quella centrale 15-49 anni.
I cittadini stranieri più colpiti sono quelli che provengono da Romani,a Cina, Pakistan, Marocco, Senegal e Perù. L'assessore per il diritto alla salute si è anche attivato nei confronti dell'Aifa e del ministero perché intervenga sul problema dell'approvvigionamento del test alla tubercolina, indispensabile per il controllo dell'infezione. Il test non viene infatti più prodotto in Italia e le procedure per l'acquisizione a livello europeo stanno creando non poche difficoltà.
Ecco la progressione della casistica negli ultimi anni: 360 casi nel 2001, di cui 248 tra cittadini italiani e 109 tra cittadini stranieri.
410 casi nel 2002 (273 italiani e 135 stranieri), 398 nel 2003 (234 italiani e 163 stranieri), 400 nel 2004 (229 italiani e 169 stranieri), 326 nel 2005 (182 italiani e 144 stranieri), 346 nel 2006 (174 italiani e 172 stranieri), 334 nel 2007 (160 italiani e 174 stranieri), 287 casi nel 2008 (dati provvisori, 109 italiani e 174 stranieri). Il tasso di casi per 100.000 abitanti è stato 9.07 nel 2006 e di 8.38 nel 2007. Nel corso degli anni si è spostata anche l'età in cui si manifesta prevalentemente la malattia: un tempo la Tbc era una malattia dei vecchi mentre ora la fascia di età più colpita è quella centrale 15-49 anni.
I cittadini stranieri più colpiti sono quelli che provengono da Romani,a Cina, Pakistan, Marocco, Senegal e Perù. L'assessore per il diritto alla salute si è anche attivato nei confronti dell'Aifa e del ministero perché intervenga sul problema dell'approvvigionamento del test alla tubercolina, indispensabile per il controllo dell'infezione. Il test non vien e infatti più prodotto in Italia e le procedure per l'acquisizione a livello europeo stanno creando non poche difficoltà.