di Pamela Pucci
Pisa- L’Unione europea ha approvato una nuova direttiva che cambia, rende più preciso, il senso di parole come ‘rifiuto’, ‘recupero’, ‘riciclaggio’. Per garantire una gestione univoca della questione nei paesi membri, l'Ue con la nuova direttiva 2008/98/ce ha rivisto la definizione di rifiuto, ha creato delle sottocategorie, specificato i concetti di riciclaggio e recupero, introdotto nuove regole sullo smaltimento degli oli usati ed ha ampliato il concetto di responsabilità del produttore.
La Regione Toscana, Arrr, Cispel e la Scuola Sant’Anna, in collaborazione con Federambiente, hanno organizzato a Pisa un seminario per illustrare a tutti gli operatori del settore che lavorano in Toscana le novità introdotte dall’Europa ed il modo in cui dovrà cambiare il sistema di gestione negli Stati Ue. «Sec ondo l’Ue – dice l’assessore regionale all’ambiente Anna Rita Bramerini - i rifiuti costituiscono una risorsa preziosa. Ottimizzare la loro gestione significa fare molto in termini di risparmio di energia e di materie prime.
Dobbiamo sempre ricordare che, al di là dei dibattiti ideologici e dei timori che le nuove tecnologie portano con sé, il ciclo integrato per una gestione sostenibile dei rifiuti prevede delle tappe precise: la raccolta separata, il maggior recupero possibile della materia ricollocabile sul mercato, il recupero energetico da tutti quei rifiuti che non possono essere altrimenti utilizzati. La discarica è solo l’ultima possibilità. La Toscana deve ridurre la sua dipendenza dalle discariche e per farlo deve poter contare su impianti alternativi.
Per realizzarli abbiamo bisogno che i nuovi Ato siano ben strutturati e svolgano i compiti loro assegnati dalla legge regionale 61/2007: organizzazione del servizio , gare e nuovi affidamenti». “Sta ora al Governo – aggiunge l'assessore - recepire la nuova direttiva. Dovrebbe farlo entro il 2010, ma il rispetto di questa scadenza non appare verosimile se si pensa che molti dei regolamenti previsti dal Codice Matteoli del 2006 devono ancora vedere la luce e che ad oggi ancora in Italia mancano dei parametri omogenei di classificazione dei materiali recuperati e riciclati.
In pratica adesso ogni Regione si organizza in proprio, i passi da fare per arrivare ad una razionalizzazione nazionale del sistema sono molti e non semplici».
Rifiuti, sottoprodotti e materie prime secondarie
Secondo la nuova direttiva è rifiuto ‘qualsiasi sostanza od oggetto di cui il detentore si disfi o abbia l'intenzione o l'obbligo di disfarsi’, ma per la prima volta sono previsti casi in cui sostanze ed oggetti cessano di essere rifiuto e diventano materie prime secondarie.
Ques to avviene quando sono sottoposti ad operazioni di recupero che le rendano adatte a scopi specifici (senza ripercussioni negative sull’ambiente) ed appetibili sul mercato delle materie prime. A completare il quadro viene poi introdotta la categoria dei sottoprodotti, quelle sostanze e quegli oggetti che derivano da un processo di produzione ma che sono riutilizzabili direttamente (e legalmente) per altri scopi. Fino ad oggi nessuna norma dava un ruolo agli scarti di produzione recuperabili.
Recupero e riciclaggio
Anche per le operazioni di recupero e riciclaggio, spesso erroneamente considerate sinonimi, sono state elaborate definizioni diverse e precise.
E’ riciclaggio ‘qualsiasi operazione di recupero attraverso cui i materiali di rifiuto sono ritrattati per ottenere prodotti, materiali o sostanze da utilizzare per la loro funzione originaria o per altri fini’. Il riciclaggio include dunque tutte le operazi oni di recupero di materia, compreso il trattamento di materiale organico. Non include però il recupero di energia né il trattamento per ottenere combustibili o materiali da riempimento. E’ invece definita recupero ‘qualsiasi operazione il cui principale risultato sia di permettere ai rifiuti di svolgere un ruolo utile sostituendo altri materiali che sarebbero stati altrimenti utilizzati per assolvere una particolare funzione o di prepararli ad assolvere tale funzione, all'interno dell'impianto o nell'economia in generale’.
In questa categoria rientrano anche il recupero energetico attraverso operazioni di termovalorizzazione e il trattamento per ottenere combustibili o materiali di riempimento.
Oli usati e responsabilità del produttore
Due ulteriori novità molto significative riguardano infine gli oli usati e la responsabilità del produttore di un oggetto. La direttiva Ue dice che è obbligatorio raccogliere separatamente gli oli utilizzati ed è vietato miscelarli con altre sostanze. Vengono inoltre limitate le spedizioni oltre frontiera.
Per quanto riguarda la responsabilità del produttore, agli Stati membri è data la possibilità di obbligare finanziariamente i produttori a gestire i rifiuti generati dai loro prodotti.
Riduzione della produzione dei rifiuti
La nuova direttiva riserva una grande importanza anche al tema della riduzione nella produzione di rifiuti. Lo fa comunque in una prospettiva ad ampio raggio, stabilendo che entro il 2014 la Commissione Ue relazionerà al Parlamento europeo e al Consiglio sulla possibilità di definire obiettivi comunitari per il 2020 in materia di 'prevenzione' della produzione di rifiuti e 'dissociazione' o 'disaccoppiamento', un principio già presente negli strumenti di programmazione della Regione Toscana c he si traduce nella possibilità di far crescere l'economia senza aumentare le pressioni ambientali.
L'obiettivo è rompere la simmetria che esiste tra l'aumento del Pil di una paese e la sua crescita nella produzione di rifiuti.