Poche e semplici regole per conservare al meglio mazzi, mazzolini e ramoscelli di mimose regalati a mogli, fidanzate ma anche a parenti e colleghe in occasione della Festa della Donna. A stilare il manuale delle corrette procedure da seguire per mantenere bello, robusto e luminoso il fiore simbolo (era il 1946) della Festa della Donna è Coldiretti che sottolinea come la “mimosa non sia solo un bel pensiero ma anche un gesto di grande valore ambientale perché la coltivazione di questo prezioso fiore è realizzata con tecniche eco-compatibili soprattutto nei tipici terrazzamenti della Toscana e della Liguria (circa 2 mila le imprese in Italia su 600 ettari) che si affacciano sul mare, altrimenti destinati al degrado e all'abbandono”.
Se hai ricevuto un ramoscello di mimosa, prendi carta e penna, e segnati queste poche e semplicissime regole e il tuo regalo manterrà intatte quelle caratteristiche che ne hanno fatto, nel corso degli anni, il fiore delle donne perché dietro la fragilità apparente mostra una grande forza con la capacità di crescere anche in terreni difficili.
Prima di tutto tagliare quanto prima gli steli che devono rimanere per due ore in acqua pulita e inacidita con due gocce di limone. Successivamente collocarli in piena luce e tenerli in ambiente fresco e umido perché la mimosa rilascia molta acqua attraverso la traspirazione.
Infine evitare che la grande perdita di liquidi faccia seccare rapidamente il fiore. “Quest’anno – conclude l’organizzazione agricola – sono sbocciate giusto in tempo per la ricorrenza. Sono puntualissime visto che le temperature rigide che hanno ritardato l’arrivo della primavera le hanno fatte fiorire solo pochi giorni fa, senza bisogno quindi di essere conservate in frigorifero. Buona Festa della Donne”.