Si è concluso ieri un vasto servizio di controllo per il contrasto dell'immigrazione clandestina e dello sfruttamento della manodopera straniera irregolare nei confronti di vari laboratori di confezioni gestiti da altrettanti cittadini cinesi.
I carabinieri del Comando Provinciale Carabinieri di Prato, supportati da personale del Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro, del Corpo dei Vigili del Fuoco e dell'INPS di Prato, nonché delle Polizie Municipali di Montemurlo (PO) e Poggio a Caiano (PO), hanno sottoposto a controllo, nel complesso, 6 ditte: 2 a Prato, 1 a Montemurlo (PO) e 3 a Poggio a Caiano (PO).
Cinque dei titolari dei laboratori sono stati arrestati per aver favorito la permanenza di immigrati clandestini sul territorio nazionale al fine di trarne ingiusto profitto.
Difatti su 58 lavoratori regolari ben 26 sono risultati clandestini e di questi ne sono stati tratti in arresto 12 per non aver ottemperato all'ordine del Questore di lasciare il territorio italiano.
I proprietari delle confezioni controllate sono stati denunciati a piede libero per violazioni urbanistiche avendo creato, senza autorizzazione, numerose opere infrastrutturali all'interno dei relativi opifici due dei quali, quello di Montemurlo (PO) e quello di Poggio a Caiano (PO), sono stati sottoposti a sequestro preventivo.
A tutti i titolari sono state altresì contestate numerose violazioni relative alla destinazione d'uso degli immobili ed alla normativa sulla sicurezza sul lavoro e la Polizia Municipale ed i Vigili del Fuoco, rispettivamente, hanno provveduto al sequestro amministrativo di 24 macchinari e 30 bombole GPL.
Il Nucleo Ispettorato del Lavoro, in ossequio al decreto "Bersani", in relazione alla percentuale del lavoro sommerso riscontrato sul totale della forza lavoro, ha disposto la sospensione di 5 delle 6 attività ispezionate.