Felice La Rocca e Luigi Damaso raccontano uno dei legumi più antichi coltivati dall’uomo e che, con più facilità, ritroviamo quotidianamente sulle nostre tavole. Dalla descrizione della pianta alle tecniche colturali, senza tralasciare le proprietà alimentari e terapeutiche, la coltivazione biologica e la commercializzazione del cece, una panoramica completa, spiegata con le parole di tutti i giorni e integrata da una voluminosa appendice culinaria che copre un intero pasto. Di origine orientale, il legume deriva da una pianta selvatica, poi diffusa in tutto il bacino del Mediterraneo.
Consumato da un pubblico popolare grazie allo scarso valore economico offriva però un ottimo apporto nutritivo grazie alla concetrazione di proteine e vitamine del gruppo B, che lo rende un’alternativa alla carne.
In cucina e ricette sono un'infinità. In Toscana pensiamo istintivamente alla Zuppa di ceci, ma il piatto davvero più povero è la Cecina, o Torta di Ceci, che forse è anche la ricetta più antica e più diffusa. Sotto altri nomi la si ritrova infatti in tante città di mare, italiane e straniere, in Sicilia le Panelle, in Liguria la Panissa.
Oggi l'ultimo mulino di farina di ceci si trova in Liguria e serve tutti i mercati italiani, dalla Sardegna a Napoli. Ma la ricetta è antica, di orgine mediorientale, probabilmente portata dalle abitudini alimentari dei marinai. Il baccello secco, o direttamente il seme, erano infatti facilmente conservabili e trasportabili, adatti ad essere stivati nel ventre delle navi, prima ancora di essere trasformati in farina. Così il cece è ambasciatore di gusti e profumi antichi e lontani.
N. Nov.