Arcipelago toscano: al via l’unione dei Comuni

Redazione Nove da Firenze
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30 dicembre 2008 13:50
Arcipelago toscano: al via l’unione dei Comuni

Firenze 30 dicembre 2008– Tutti i Comuni della disciolta Comunità montana dell’Arcipelago toscano, la maggioranza di essi, oppure la metà se costituiti da una consistente quota della popolazione complessiva, possono istituire una Unione di Comuni. Lo prevede una legge, approvata a maggioranza dal Consiglio regionale. Dei 49 votanti, 35 hanno dato voto favorevole e 14, appartenenti allo schieramento del centro-destra, voto contrario. La legge entrerà in vigore domani, 31 dicembre 2008. Nelle dichiarazioni di voto sono intervenuti - per il centro-destra - Marco Carraresi (Udc), Leopoldo Provenzali (Fi-Pdl) e Marcella Amadio (An-Pdl), che ha sottolineato la necessità di un referendum, con il quale gli elbani possono decidere del loro futuro.

Per la maggioranza, sono intervenuti Mario Lupi (Verdi), per il quale la legge è una risposta alle problematiche dell’arcipelago (“Il nostro gruppo chiede da tempo un comune unico come risposta alla frammentazione che c’è nell’isola”) e Luca Ciabatti (Prc) per il quale la legge va incontro al bisogno di un progetto unitario di interventi sul territorio. “Il senso di questa proposta di legge è teso a modificare tempi e condizioni, per favorire l’istituzione di una Unione dei Comuni, rappresentativa della maggioranza della popolazione”, aveva spiegato il presidente della commissione Affari istituzionali del Consiglio regionale, Ilio Pasqui (Pd), nel corso del dibattito svoltosi il 23 dicembre scorso.

Oggi si è svolta solo la votazione sugli emendamenti e sui due articoli.
Nel dibattito era intervenuta Monica Sgherri (Rc), per la quale “il Consiglio regionale ha dimostrato sensibilità nel trovare questa soluzione e facilitare l’Unione dei Comuni dell’Elba può essere un primo passo verso l’istituzione di un Comune unico”. Di altro avviso i gruppi Udc, An-PdL, Fi-Pdl, Af, che avevano presentato una diversa proposta, ovvero una disciplina speciale per l’Arcipelago toscano, e quindi la necessaria partecipazione di tutti i dieci Comuni alla costituzione dell’Unione.

Una disciplina che andava incontro alla volontà a suo tempo manifestata dalle amministrazioni comunali. La proposta dei gruppi Udc, An-PdL, Fi-Pdl, Af, licenziata dalla commissione con parere negativo, prevedeva invece la costituzione fra i Comuni delle isole Elba, Giglio e Capraia della Comunità dell’Arcipelago, ai sensi del Testo unico degli enti locali. Secondo i proponenti la realtà insulare è “unica e diversa”, perciò meritevole di “provvedimenti diretti ed esclusivi”. I consiglieri Roberto Benedetti (An-Pdl), Marco Carraresi (Udc), Marcella Amadio (An-Pdl) e Alberto Magnolfi (Fi-Pdl) avevano parlato rispettivamente di atteggiamento “discriminatorio” del Governo regionale nei confronti del territorio dell’Elba; di “impuntatura” della Regione che aveva fatto diventare un “dogma” la soppressione della Comunità Montana dell’Arcipelago.

«Questa proposta fatta su misura mi indigna, così come la pervicacia capricciosa del Presidente Martini e dell’assessore Fragai, quando invece gli amministratori dovrebbero pensare al bene del territorio e delle persone che vi abitano. In base alle ragioni apportate dalla Giunta, allora di dovrebbe applicare la legge nazionale e ridurre a due le comunità Montane. Non ho problemi riguardo al fatto che i poteri passino nelle mani della Provincia, così troverebbe qualcosa da fare e darebbe un senso alla sua presenza.

Fra poco si andrà ad elezioni e quindi, con questa proposta, si ipotecano scelte che potrebbe poi rivelarsi diverse. E, allora, il Presidente Martini e l’assessore Fragai, devono prendersi le proprie responsabilità sapendo che con questa legge si spacca in due l’Elba. Come ho più volte affermato, secondo il concetto più ampio di democrazia, bisognerebbe promuovere un referendum in modo tale che sia i cittadini elbani e decidere sul loro futuro. Ribadisco il concetto che la Regione è matrigna nei confronti dell’Elba e le scelte dimostrano come non ci sia attenzione nei confronti di questi territori insulari e ai loro problemi.

Un amministratore dovrebbe pensare al bene del territorio, dimenticando la tessera che ha in tasca, cos che invece questa Giunta si ricorda spesso di avere, e questo è inammissibile. Per questo il nostro voto sarà contrario». “La Giunta sottovaluta i guasti che possono scaturire dall’approvazione della legge – aveva aggiunto Magnolfi – un arcipelago non può essere diviso”. “La forzatura del Governo Regionale, che con il voto odierno in aula ha varato l’Unione dei Comuni per l’Arcipelago Toscano, tende a dividere le amministrazioni isolane, a creare un’evidente ed inammissibile spaccatura politico-istituzionale quando, invece, occorrerebbe intervenire con progetti unitari ed azioni mirate che sostengano queste aree in cui, per la loro peculiarità, maggiormente si avverte un forte disagio sociale ed economico”.

Lo ha dichiarato, intervenendo nel dibattito, il consigliere regionale di Forza Italia-PdL Leopoldo Provenzali che, nel ribadire l’inaccettabilità della legge varata oggi, ha sottolineato come “di fronte all’incertezza sui finanziamenti da parte del governo regionale toscano negli anni a venire, altre regioni, e mi riferisco al Lazio, sostengano con adeguate risorse (30 milioni di euro complessivi) gli interessi delle realtà cosiddette marginali quali le isole, Ponza e Ventotene, ed i comuni costieri, per rilanciarne lo sviluppo economico e turistico”.

“Anche alla luce di quanto accaduto in aula oggi” ha affermato Provenzali “appare quanto mai opportuno ed indifferibile l’apertura di una vera e propria vertenza sull’Arcipelago Toscano a tutela degli interessi e dei diritti di chi vive nelle isole”. La proposta di legge del centrodestra istitutiva della Comunità dell’Arcipelago, dopo l’approvazione della proposta di legge della maggioranza sull’Unione dei comuni, è stata ritirata per essere ripresentata con nuove e consistenti modifiche.
L’unione parziale dei Comuni non risolve le esigenze dell’arcipelago: ripristinare la Comunità dell’Elba è una “esigenza vitale”, aveva affermato Giuseppe Del Carlo (Udc).

“Ma cosa spinge la Regione Toscana – si era chiesta Giuliana Baudone (An-Pdl) a voler creare ulteriori difficoltà all’Isola?”. In caso di mancata approvazione della proposta di legge della maggioranza – aveva spiegato l’assessore Agostino Fragai – dopo il 31 dicembre 2008 il personale della Comunità montana sarebbe passato alla Provincia di Livorno. Per questo la proposta di legge della maggioranza punta a ricondurre anche l’Arcipelago toscano nel quadro della disciplina generale, che consente di dar vita ad un’Unione anche con una parte dei Comuni interessati.

Le amministrazioni comunali hanno tempo fino al 31 gennaio 2009 per costituire l’Unione, la quale dovrà insediare i propri organi ed essere operativa entro il 15 febbraio. Tutte le procedure dovranno comunque concludersi entro il 15 marzo. Nelle dichiarazioni di voto i gruppi di minoranza avevano annunciato il voto favorevole sulla propria proposta e il voto contrario sulla proposta della Giunta.

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