Torna il maltempo in Toscana, a partire da stanotte. La Sala Operativa della Protezione Civile ha emesso oggi pomeriggio un avviso di criticità per forti piogge che interesseranno in particolar modo la fascia settentrionale della regione. L'avviso ha validità dalla mezzanotte di oggi per le successive 24 ore. Un altro avviso di allerta per vento forte e mare agitato, che interesserà soprattutto la fascia litoranea meridionale e l'arcipelago, è valido sempre dalla mezzanotte di oggi fino alle 18 di domani.
Precipitazioni abbondanti, anche a carattere temporalesco, dalla mezzanotte di oggi per 24 ore sui settori nord-occidentali della provincia. La Sala Operativa della protezione civile provinciale monitora costantemente la situazione.
Il maltempo di questi giorni che ha procurato frane, smottamenti, chiusura di strade ed isolamento di aree abitate, in diverse parti della Toscana (Mugello, Val di Bisenzio, Garfagnana,etc.) ha portato a galla problemi di cui non si parlava da anni: il miglioramento della viabilità minore e la sicurezza nelle strade di montagna.
Questo perchè la montagna non è solo quela dove si scia, ma quella dove si vive ogni giorno, silavora, si produce. “Siamo di fronte ad un vero e proprio allarme - dice Oreste Giurlani, sindaco del comune montano della lucchesia Fabbriche di Vallico - visto che ormai da anni le Finanziarie non prendono più in considerazione le esigenze delle popolazioni montane per quanto riguarda la viabilità minore e di conseguenza la sicurezza delle strade”. Secondo Giurlani, che conosce bene il problema in quanto è anche presidente di Uncem (che cura per la parte di competenza le esigenze di ben160 comuni minori in Toscana, quasi tutti montani), “sarebbe ora che il Governo pensasse non solo alle grandi opere che si chiamano TAV; Ponte sullo Stretto, ed altro ancora, ma anche al complesso delle strade minori presenti in tutti il Paese che potrebbero veramente rappresentare un grande cantiere disseminato sul territorio nazionale che darebbe migliore vivibilità alle popolazioni montane, ma anche più occupazione”.
“Non c’è dubbio - sostiene Giurlani - che una più adeguata viabilità non taglierebbe la montagna fuori dal circuito produttivo impedendo i movimenti di uomini e merci. Il Governo - conclude Giurlani - dovrebbe investire nella montagna anche se si tratta di una popolazione limitata nel numero, perchè la protezione ambientale comincia proprio in montagna”.