Oltre cinquecento alberi in arrivo, 518 per la precisione, che vanno ad aggiungerci a circa 55mila in città e che si aggiungono ai 2000 alberi che ogni anno il Comune pianta. In tutto 500mila euro, cordoli Obag e spese varie di impianto comprese per combattere l'inquinamento.
Frassini, olmi, tigli, aceri. Tutte piante che hanno foglie larghe e rugose, adatte a catturare ed intercettare l'anidride carbonica, l'ossido di azoto (NOx) e le polveri fini, il famigerato PM10. E infatti i 518 alberi serviranno anche ad assorbire 77,7 Kg di PM10 all'anno e 15,5 Kg di ossido di azoto.
Per quanto riguarda gli alberi ce ne sono due categorie o classi , la 1 che comprende i frassini, i tigli e gli ippocastani che assorbono circa 19 Kg di CO" all'anno e 36 chili dopo 10 anni. E la classe 2 di cui fanno parte gli aceri, i bagolari, i lecci che assorbono 34 Kg di anidride carbonica se sono sotto i sette anni e 65 Kg se sono di oltre 10 anni di età. Questi impianti verranno fatti tutti entro marzo e riguardano la piantagione nel Quartiere 5 di 70 frassini in via Barsanti, 50 olmi in via della Quiete, 70 frassini in via Magellano, 35 aceri in via Allori, 23 aceri in via Rosellini e 40 aceri in via Benedetto Dei.
Nel Quartiere 2 verranno piantati 90 tigli in via Generale Dalla Chiesa, 30 aceri in via Palazzeschi, 80 frassini in via De Nicola e 40 aceri sul Lungarno Aldo Moro. Si tratta di piante già abbastanza grandi alte circa 5 metri e con una circonferenza fra i 21 e i 25 centimetri e che provengono dai vivai vicino a Pistoia. Rispetto all'inquinamento 50 olmi assorbono circa 1,8 tonnellate l'anno di CO", 90 tigli ne assorbono 3,2 tonnellate sempre in un anno, 250 frassini oltre 9 tonnellate. Oltre questo intervento complessivo l'assessore Del Lungo ha annunciato anche la messa a dimora di 36 frassini e 30 olmi in via Chiuso dei pazzi , nel proseguimento di via Caldieri.
Si tratta di un intervento in accordo con la direzione nuove infrastrutture e con il Polo Ospedaliero di Careggi per un importo complessivo di circa 27mila euro.
