La ‘Fotografia’ come ragione sociale d’impresa di un atelier famoso a livello cittadino, toscano, nazionale, europeo. Si parlerà dello Studio 72, nella presentazione del libro “Studio 72 − Exhibit design a Firenze tra artigianato e arte (1972-2008)”, di Ugo Scaletti, edizioni Gli Ori. L’incontro si terrà lunedì 15 dicembre, alle 17, in sala Gonfalone di Palazzo Panciatichi. Interverranno, con l’autore, il consigliere regionale Severino Saccardi, Valentino Baldacci e Andrea Rauch, curatore dei testi.
Borgognissanti numero 10, Studio 72, luogo in cui hanno svolto attività professionale “alcuni miti della storia della fotografia, non solo fiorentina, da Nunes Vais a Bencini”, si legge nell’introduzione di Andrea Rauch.
“Si sussurrava allora, e ho continuato a sentirlo raccontare per trent’anni, che Nunes Vais ricevesse lì Eleonora Duse”. La passione per l'opera d'arte, interpretata in chiave moderna, portò Studio72 alla sperimentazione di un nuovo tipo di riproduzione. L'opera originale viene infatti fotografata e reinterpretata con tecniche e materiali moderni, quali ad esempio pannelli di legno resinati lucidi. Quello che si produceva era “sofisticatamente nuovo e aggiornato. La gigantografia, almeno nel ricordo, era qualcosa di moderno, di difficile, di magico; era la chiave visiva e allestitiva per comunicare idee ancora non completamente praticate, per proiettarsi verso il futuro progettuale”.
Dalle prime esperienze di innovazione tecnica e concettuale nell’elaborazione di interior e exhibit design, nel 1973, alle collaborazioni per la ricostruzione dei murales di Siqueiros per la mostra fiorentina del 1976, alle spettacolari gigantografie per il Centenario di Pinocchio, fino alle rivoluzioni nella logistica e nell’uso dei materiali degli anni più recenti.
(s.bar)