Del Torino è stato anche capitano, Gianluca Comotto, che si appresta a vivere una trasferta da ex: “Sicuramente temiamo la trasferta di Torino perché come si è visto in questa settimana, loro devono fare punti. Noi vogliamo sfatare il ‘tabù’ trasferta, non tanto per il gioco quanto per il risultato.
Il clima delle tifoserie, gemellate, è sicuramente uno spunto in più per far vedere una bella gara. Di sicuro la curva del Torino sa trascinare i suoi beniamini quando serve. A Chievo e Palermo abbiamo vinto bene, dobbiamo solo ritrovare il risultato perché, come dicevo, il gioco non è mai venuto meno.
Per me è una gara particolare – commenta il difensore viola - Ho soltanto ricordi positivi del mio momento granata. Un pezzo di cuore è là. Il goal all’Empoli nella gara del centenario è uno dei ricordi più belli. In me è rimasto il lato più importante degli insegnamenti del Toro, la voglia di lottare sempre e di venir fuori nei momenti difficili.
La Fiorentina invece ha bisogno di un po’ di ‘cattiveria’. Loro saranno in campo domenica per buttarla sull’entusiasmo, ma la Fiorentina è pronta dal punto di vista caratteriale e tattico.
La mia condizione? Sto bene, l’infortunio di Siena mi ha un po’ rallentato, ma ora sto molto bene e ringrazio lo staff sanitario e quello dei preparatori atletici della Fiorentina.
Secondo me noi ancora non abbiamo espresso appieno il nostro potenziale, se riusciamo a crescere ci aspetta una seconda parte di stagione sorprendente. L’espulsione con l’Udinese? Ci ho messo la mano per troppa generosità, ma sono fatto così.
Obiettivi? Cercherò di far riconquistare la Champions alla Fiorentina. Intanto però sarebbe importante entrare in UEFA. Direi che sarebbe fantastico poter lottare su questi obiettivi per tutta la stagione”.
