“Hair” il musical in scena al Teatro Politeama di Poggibonsi (Siena), in programma nella Sala Maggiore martedì 9 dicembre 2008 alle ore 21,00 (turno “A” abbonamenti) e mercoledì 10 dicembre 2008, stessa ora, (turno “B” abbonamenti). A 40 anni esatti dal suo debutto a Broadway, ma soprattutto nel quarantennale delle contestazioni del ’68, lo spettacolo viene ripreso e riproposto in una nuova e colossale versione che si avvale del talento di quattro grandi firme dello spettacolo: Elisa alla direzione musicale, David Parsons per le coreografie, Giampiero Solari alla regia insieme a Luca Tommassini.
La produzione è tutta italiana e coinvolge tre fra le realtà più dinamiche del panorama del teatro privato nazionale: il Politema Genovese, il Teatro Colosseo di Torino ed il Teatro Ventaglio Smeraldo di Milano.
Lo spettacolo, cantato e suonato dal vivo, è recitato in italiano da un cast di venti giovani talenti provenienti da tutto il mondo selezionati in Italia e negli Stati Uniti. I brani indimenticabili della colonna sonora, entrati nella storia della musica come Aquarious, Ain’t Got No, I Got Life, Hair, Let The Sunshine In, sono rigorosamente in lingua originale e sono stati riadattati da Elisa, che ne ha preservato la melodia ma ha lavorato sugli arrangiamenti per dare loro una credibilità attuale e moderna.
La musica dal vivo è realizzata dal trio: Giuseppe Saracini al basso, Alessandro De Crescenzo alla chitarra e Roberto Segala alla batteria. Fanno parte di quest’imponente produzione anche Nicoletta Robello, regista collaboratore, Ali Soleimani Noori, produttore musicale esecutivo, Francesca Schiavon per i costumi e Marcello Mazzetti, light designer. Un rituale, una celebrazione estatica, una protesta, un happening, una commedia, una tragedia, “Hair” rompe ogni regola teatrale, come i suoi protagonisti, gli hippies, ruppero ogni norma sociale stabilita.
Quest’opera culto, diventata manifesto di tutta una generazione, porta in scena temi che hanno segnato la cultura del ‘68: il rifiuto della guerra, dell’intolleranza, della disumanizzazione della società e la presa di coscienza che solo l’amore, la felicità e la libertà sono le uniche possibili soluzioni. Un messaggio che trascende ogni barriera generazionale per diventare universale.