Al suo terzo anno di attività, O’Munaciello di Firenze di mese in mese continua a rinnovarsi sfornando prelibatezze partenopee sempre nuove e pizze dalla più nobile arte napoletana. Al suo interno troviamo un vero e proprio spaccato di Napoli, a partire dal brionvega con i video di Maradona, le proiezioni sul muro dei film di Totò, le maschere di carnevale, i cesti di frutta e verdura, le piante di limone, il carrello delle granite, i panni appesi.
Da Lunedì 8 Dicembre, come buona tradizione vuole, le sale di O’Munaciello vedranno rivivere per tutto il periodo natalizio i tipici personaggi del presepe napoletano, famosi in tutto il mondo grazie alla nobile arte (tramandata di generazione in generazione) dei maestri artigiani presepiali di San Gregorio Armeno.
Questi ultimi ne hanno realizzato uno animato grande 3 metri appositamente per il ristorante di Santo Spirito. Quello presentato sarà però un presepe tradizionale (corredato di oggetti meccanizzati ed in terracotta dipinti a mano), senza quei personaggi di contorno alla Natività che la bella e contraddittoria Napoli ama mescolare tra il sacro e profano, spiritualità e vita quotidiana, preghiera ed ironia. Infatti, basta immergersi nelle botteghe che affollano via San Gregorio Armeno per scorgere accanto a vere e proprie opere d’arte, anche le caricature del politico o del Vip del momento, che denotano la sempre presente ironia dei napoletani.
Come ingredienti largo spazio a prodotti acquistati dalle cooperative di Sorrento e dintorni.
Nel menù spiccano “paccheri all’amalfitana”, “schiaffoni del calzolaio”, “Ditali fasule ch’e cozze”, “pasta patane ca’ provola”, “penne allardiate” e come secondi piatti tipici campani rivisitati in chiave estrosa. La domenica è “flambè”, la varietà di dessert è arricchita con uno show di dolci alla fiamma che comprende “Crepes al cioccolato piccante”, “Crespelle all'arancio flambé”, “Creme bruciate al rosmarino” e il “Cuore fondente in salsa di pera”.
Aperto dal Martedì alla Domenica, il locale vanta come nota caratteristica anche una saletta privata, "Reginella", per sole 5 persone.
"O' Munaciello": il folletto narrato (da Matilde Serao) come “gobbo, paffuto e rubicondo, con bel pancione e gambe corte, veste da monaco ma monaco non è, in verità è un famoso sacripante, ladro, bricconcello, pizzicatore di sederi, terrore dei conventi di monache che molesta...indovina i numeri vincenti, vanitoso e tronfio nella sua indiscussa fama di incallito Don Giovanni si rimpinza di tutto”… ispira questo ristorante-pizzeria di Santo Spirito, quartiere popolare e cuore pulsante per eccellenza di Firenze, con le sue antiche botteghe di artigiani ed umanità varia.