Il Tribunale amministrativo regionale della Toscana ha respinto i ricorsi contro l'ordinanza comunale di demolizione dei manufatti abusivi del canile via del Termine. In due sentenze depositate il 20 ottobre scorso, la terza sezione del Tar ha confermato la legittimità degli ordini di demolizione sostenendo l'infondatezza dei ricorsi e condannando l'Unione Amici del Cane e del Gatto e altri proprietari dei terreni sui quali sorge il canile al pagamento delle spese di giudizio. I giudici definiscono "illegittimi e abusivi" i 34 manufatti costruiti senza permessi edilizi nei confronti dei quali il 19 settembre 2006 il Comune di Sesto Fiorentino aveva emesso l'ordine di demolizione.
"Siamo soddisfatti - ha dichiarato il sindaco Gianni Gianassi - perché la sentenza conferma la giustezza delle nostre ragioni.
Nei prossimi giorni valuteremo come procedere, anche in relazione alla decisione di ricorrere o meno, da parte degli interessati, a ulteriori gradi di giudizio"
"E’ con vero sconcerto che ho appreso la notizia della sentenza del TAR della Toscana nella quale viene confermato l’ ordine di demolizione del canile del Termine -ribatte il presidente dell'Unione Amici del Cane e del Gatto- Sconcerto che si è tramutato immediatamente in rabbia mista ad impotenza nel momento in cui ne ho lette le motivazioni.
Non posso fare a meno di richiamare ciò che io ho sempre risposto ai volontari del canile che da due anni a questa parte mi hanno chiesto …cosa faranno ora?… A loro ho sempre risposto: …faranno ciò che gli faremo fare… Mai risposta fu più azzeccata. A questo punto da parte mia non posso che essere contento per chi vede coronare il suo sogno. Per chi in questo modo vede in un sol colpo tolto di mezzo un canile che gli ha dato tanti dispiaceri. Per chi potrà dire … lo dicevamo noi che erano una banda di briganti… Per le associazioni animaliste che festeggeranno la distruzione del canile e la loro emersione dalla palude.
Per tutti i nostri detrattori che si accoderanno al trenino appena descritto. Noterete che sono molto di più le persone che godranno di questa sentenza. Poco importa se verranno soppressi 300 cani ed un centinaio di gatti e se due o trecentomila persone(lo dimostrano la raccolta di firme) si indigneranno per questa brutalità. La legge è legge ed è uguale per tutti, come strombazzava una sceriffo qualche anno fa. Visto che noi abbiamo tutta la vita lottato per il benessere altrui, non possiamo fare a meno di gioire per loro.
Probabilmente la colpa è solo mia. Aver preteso di salvare tutti i cani del mondo era un’ impresa da megalomani. Ma anche quella di pretendere di salvare i cani di S. Giovanni Rotondo o di Porto Empedocle. O i gatti di Napoli. I cani di Palermo. Ed ancora più vicino i cani di Montespertoli, quelli di Bagno a Ripoli. Ma l’ errore più grande è stato quello di non scendere a compromessi. E’ stato quello di non cedere ai ricatti di nessuno. Prima di tutto è sempre venuto il benessere degli animali.
Ma davanti ad uno che ti dice:”… lasci perdere in fondo sono solo animali…” non puoi fare a meno che andare avanti a testa bassa. A questo punto non vedo quale decisione o attività possa prendere l’Associazione per salvare la vita dei suoi animali. Credo che l’ unica possibilità sia far tesoro della considerazione che fece Sartre riferendosi a ciò che rimaneva da fare agli studenti francesi durante il sessantotto".