"Giorgio La Pira, uomo politico di fede e di pace, è stato capace con il suo carisma di affascinare governanti, nazioni e popoli. Profondo europeista e integerrimo amministratore, seppe cogliere anzitempo la portata distruttiva dei totalitarismi del Novecento, comprendere il valore del dialogo tra le genti e coniugare, in un esemplare sodalizio, i principi laici dello Stato con gli slanci e i valori più integri della fede cristiana. (...) Egli, emulo di San Francesco alla corte del Sultano di Babilonia, fece della fede uno strumento di pacificazione universale e non un alibi pretestuoso per fomentare guerre".
Queste le emblematiche considerazioni espresse dal presidente del Parlamento Europeo Hans-Gert Pöttering nella prefazione al volume Popoli, nazioni, città d'Europa". Giorgio La Pira e il futuro europeo (ed. Polistampa, pp. 296, euro 15) che raccoglie i saggi di studiosi di fama internazionale come Rémi Brague, Vincenzo Cappelletti, Pier Luigi Celata, Giulio Conticelli, Gabriele Corsani, Giuseppe Dalla Torre, Ugo De Siervo, Stefano Grassi, Claudio Leonardi, Antonio L'Abbate, Andrea Pacini, Silvana Salvini, Silvana Sciarra, Piero Tani e, in appendice, il testo integrale della "Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea".
Giorgio La Pira è stato a tutti gli effetti uno dei padri della moderna Europa. Promotore di importanti convegni internazionali ospitati nel capoluogo toscano, le iniziative del "sindaco santo" di Firenze (1951-1958; 1961-1965) hanno fornito un input essenziale per l'affermazione del processo costituzionale europeo che prese forma dal secondo dopoguerra. Nel libro emerge con evidenza l'attualità del contribuito di La Pira per la costruzione di un'Europa dei popoli e il suo pensiero si pone ancora oggi come pietra miliare e autentico punto di riferimento anche a livello internazionale.