Nonostante da anni lavorino in enti regionali e al loro interno svolgano lavori istituzionali non a progetto, sono dipendenti di fatto, ma di diritto rimangono collaboratori. Fanno tutto quello che fa chi precario non è, senza di loro le agenzie sarebbero poco più che scatole vuote. Contestano radicalmente i provvedimenti di legge già approvati, decreto e ora legge Brunetta e legge finanziaria varata e in via di approvazione. Hanno tirato un mezzo sospiro di sollievo quando il consiglio regionle ha approvato, all'unanimità, una mozione che impegna la giunta a presentare una proposta di legge che risolva non solo il problema dei precari ma anche quello di servizi inportanti per i cittadini toscani.
La proposta sarebbe dovuta arrivare dopo il 31 ottobre nel caso in cui non fosse stato emanato l'atteso e promnesso decreto del presidente del consiglio (DPCM) che in un qualche modo sanasse una situazione insostenibile. Il 31 ottobre è passato. il DPCM non c'è e non c'è neanche la proposta di legge regionale. Sempre appesi ad un filo e con il filo che si assottiglia sempre di più, da qui la conferma dello stato di agitazione e la messa in cantiere di nuove iniziative di mobilitazione.