Donne, medici, aborti: Silvia Ballestra alla Feltrinelli di Firenze

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
21 ottobre 2008 12:48
Donne, medici, aborti: Silvia Ballestra alla Feltrinelli di Firenze

Ma davvero in Italia c’è un’emergenza legata ai temi della vita? Davvero italiane e italiani si sentono minacciati dal dilagare dell’aborto, dall’abuso della pillola del giorno dopo, dal rischio dell’eugenetica, dall’operato di scienziati senza valori e senza etica? A queste e ad altre domande cerca di dar risposta Silvia Ballestra nel suo libro Piove su l nostro amore (Feltrinelli). Un réportage d’autore, un’inchiesta civile, un racconto dell’Italia di oggi, al femminile ma non solo.

Mercoledì 22 ottobre (ore 18:00) alla Feltrinelli di via de’ Cerretani, 30/32r l’autrice ne discute con Ornella De Zordo, Margherita Ghilardi, Mariella Orsi.
Silvia Ballestra è nata a Porto San Giorgio (Ascoli Piceno) nel 1969. Ha esordito nel 1991 con Compleanno dell’iguana (Transeuropa e Mondadori). Nel 1992 ha pubblicato La guerra degli Antò, da cui nel 1999 è stato tratto un film per la regia di Riccardo Milani. Tra i suoi libri più recenti: Il compagno di mezzanotte (Rizzoli 2002), Tutto su mia nonna (Einaudi 2005), La seconda Dora (Rizzoli 2006), Contro le donne nei secoli dei secoli (Il Saggiatore 2006).

Con Feltrinelli ha pubblicato la raccolta di racconti Gli orsi (1994). Collabora con “l’Unità”. Vive a Milano con il marito e i due figli.
«Ogni volta che in Italia si prova ad introdurre una legge sulla sessualità cade il governo. Così, siamo rimasti uno dei pochi paesi a non averla». Allarga le braccia la nota psicologa Roberta Giommi, che ieri sera è stata ospite a Villa Montalto di una conviviale organizzata dal Lions Club Firenze Giotto, che quest’anno festeggia il suo ventennale sotto la presidenza di Franco Villi.


«E’ anche per portare una risposta al bisogno di parlare di sessualità nel nostro paese – ha aggiunto la psicologa e psicoterapeuta, - che è nato l'Istituto internazionale di sessuologia di Firenze». Che è diretto da Giommi che, docente del corso di specializzazione di Andrologia al nostro ateneo, è anche presidente della Federazione italiana di sessuologia scientifica. «C’è una grossa difficoltà a raccontare i propri desideri e gusti – ha proseguito Giommi -. Ma la sessualità è una ‘stanza dei giochi’.

E se diventa triste e malinconica, vuol dire che qualcosa non va per il verso giusto. È importante iniziare ad affrontare il tema coi bambini. Già a 5-6 anni è bene aprire la ‘stanza della conversazione’, perché a 15 anni è ormai troppo tardi». Durante l’incontro, Roberta Giommi ha poi parlato di «sesso nelle coppie stabili» («Per non far diventare la sessualità un cesto vuoto, dedicate più tempo a voi e riscoprite quei piccoli gesti come le carezze e i massaggi») e dei giovani di oggi («Adesso che il sesso è molto più libero, ci troviamo di fronte al paradosso che molti ragazzi hanno l’ansia da prestazione.

Tant’è che c’è chi pensa di dare il Viagra ai diciottenni. Ma si tratta di una scelta pericolosa»). «La nostra scommessa – le parole di Giommi, - è far crescere le nuove generazioni con la consapevolezza e la capacità di vivere il sesso come una conquista piacevole. Per questo lo sforzo deve essere congiunto, e deve vedere insieme, in primis, la famiglia e la scuola».

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