di Claudio Martini
La Toscana reagisce alla crisi finanziaria, e mette in campo una serie di azioni per sostenere l’economia, le imprese e il potere d’acquisto delle famiglie. Dobbiamo riuscire ad attrarre nuovi investimenti, accelerare la disponibilità dei finanziamenti, garantire a famiglie e imprese l’accesso al credito in modo da ridurre gli impatti negativi della recessione in atto e sostenere lo sviluppo. Lunedì scorso la Giunta si è riunita a Livorno in seduta programmatica e ha individuato cinque obiettivi su cui concentrare i propri interventi.
Il primo: accelerare la disponibilità dei fondi comunitari, velocizzando la pubblicazione dei bandi (entro il 2008) e le procedure, privilegiando i progetti di qualità, mettendo fine ai finanziamenti a pioggia. Si tratta di 3.389 milioni che attiveranno oltre 4 miliardi di investimenti. Secondo: favorire l’accesso al credito di imprese e famiglie. Incontreremo al più presto gli istituti bancari per affrontare queste difficoltà e individuare gli interventi necessari. E nel bilancio del prossimo anno saranno confermati il blocco delle tasse, gli sgravi sul bollo auto e l’avvio del progetto di assistenza per gli anziani non autosufficienti.
Terzo: far crescere i fondi di garanzia per consentire alle imprese di accedere a prestiti a tassi favorevoli. Potenzieremo con 48 milioni i fondi di garanzia, grazie ai quali potranno essere attivati non meno di 500 milioni di investimenti. Quarto: puntare decisamente all’attuazione del federalismo fiscale, vero motore dello sviluppo. Quinto: le politiche per l’internazionalizzazione. Abbiamo definito contenuti e obiettivi del “manifesto per l’attrattività” che nel corso del 2009 sarà presentato in tutte le principali piazze finanziarie del mondo.
Il manifesto avrà tre finalità: favorire la nascita di nuove imprese, aumentare il business esistente, incrementare gli investimenti esteri. Ma per superare una crisi così vasta e complessa sarà necessario il contributo di tutti. Al Governo nazionale chiedo un’azione coordinata con le Regioni. Per questo oltre a ribadire l’invito al ministro Scajola a venire in Toscana per visitare i distretti e incontrarsi con imprenditori e istituzioni, ho invitato il ministro Raffaele Fitto e il presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, a convocare un’apposita seduta della Conferenza Stato-Regioni interamente dedicata all’emergenza economia.
Finora si è pensato a salvare la banche, ma è indispensabile sostenere anche i redditi delle famiglie, le imprese ed i loro investimenti. Oltre al Governo nazionale, anche le imprese devono contribuire. Agli imprenditori toscani chiedo tre cose: di essere più presenti e più attivi nei processi di reindustrializzazione aperti sul nostro territorio. Troppo spesso sono imprenditori di altre Regioni ad impegnarsi in prima persona sul nostro territorio. In secondo luogo, chiedo loro di costruire progetti di area e di settore che noi sosterremo sul piano finanziario, superando le vecchie logiche dei finanziamenti a pioggia.
Infine chiedo un maggiore impegno del sistema produttivo sul fronte della spesa per la ricerca, il trasferimento e l’innovazione, che in Toscana è sostenuta per il 75% dal settore pubblico.