Firenze 15 ottobre 2008- Ogni giorno si susseguono in tutta la Toscana notizie di crisi aziendali con un sempre maggiore ricorso alla cassa integrazione ed alla mobilità in tutti i settori produttivi. Nell’ambito di un’agitazione nazionale, l’organizzazione sindacale COBAS ha indetto uno sciopero di 24 ore per la giornata di venerdì 17 Ottobre.
La MANIFATTURA DI STABBIA di Cerreto Guidi, un’Azienda che si occupa di tesaurizzazione e ritorcitura del Filo, ha comunicato in questi giorni che non esistono più le condizioni per riprendere l’attività produttiva, mentre la MODYVA (storico Marchio Empolese dell’Abbigliamento) che ha aperto ieri una procedura di mobilità per 19 lavoratori.
La crisi del Camper in Valdelsa arriva dentro il Palazzo di Montecitorio a Roma.
Sono circa cinquanta, infatti, i deputati, di maggioranza e opposizione, che hanno già sottoscritto, in questi giorni, la proposta di legge per il rilancio del settore della camperistica, presentata dai parlamentari senesi del Partito Democratico Franco Ceccuzzi e Susanna Cenni per risollevare un settore che, dopo anni di anni crescita, sta attraversando oggi una crisi strutturale.
La Regione, attraverso gli assessorati al Lavoro e all’Ambiente si rende disponibile da un lato alla convocazione di un tavolo che risponda all’emergenza occupazionale e dall’altro a farsi parte interessata per attivare eventuali procedure sulla Recoplast, azienda aglianese che seleziona rifiuti di plastica, che è stata messa in liquidazione, a luglio scorso, dopo una serie di problemi sindacali, gestionali e da ottobre ha sospeso l’attività.
La municipalizzata ASM, gestore dei rifiuti di Prato, ha manifestato l’interesse per l’affitto del ramo produzione Recoplast che occupava 12 dipendenti mentre per le altre 38 persone non ci sono ancora sviluppi occupazionali.
A Piombino il 9 ottobre 2008 i vertici aziendali della “Lucchini Spa” di Piombino hanno comunicato alle organizzazioni sindacali la messa in cassa integrazione di 400/450 operai per almeno 2 settimane. E non vi sono certezze sulla reale durata di tale periodo di cassa integrazione visto che la crisi che ha portato l’azienda a programmare una riduzione della produzione (l’altoforno passerà da 6000 t a 400/4500 t di ghisa) è legata al crollo dei consumi nei settori quali quello dell’auto, dell’edilizia e degli elettrodomestici, i cui sviluppi sono al momento imprevedibili; sembra tenere solo il mercato delle rotaie perchè fondato su contratti a lungo termine.
Sono coinvolti nella crisi anche il lavoratori delle imprese di servizi che operano nell’indotto che, in quanto inquadrati nel contratto del commercio, non potranno usufruire della cassa integrazione.
Proseguire nell’azione di difesa del lavoro per i dipendenti della Eaton di Massa; intervenire di nuovo sul Governo per aprire un tavolo nazionale indirizzato a salvaguardare la presenza, nella provincia di Massa Carrara, della Eaton e per sollecitare la ripresa del tavolo relativo alla vertenza dei Nuovi cantieri Apuania; proseguire nell’attuazione delle politiche di incentivazione agli investimenti produttivi nel territorio, per favorire “tutte le iniziative che consentano lo sviluppo di iniziative imprenditoriali innovative, etiche e sostenibili, che creino nuova occupazione”.
È quanto prevede il dispositivo finale della mozione sottoscritta da tutti i gruppi consiliari (prima firmataria Anna Annunziata del Pd) e con la quale si intende esprimere solidarietà ai lavoratori della Eaton di Massa e preoccupazione per la situazione dell’occupazione nella provincia di Massa Carrara.
Per l’agricoltura toscana è il tempo delle risposte. Quelle su urbanistica, calo dei redditi, selvaggina, filiere produttive e quant’altro che la Confederazione italiana agricoltori della Toscana attende dalla Regione Toscana e dal presidente Claudio Martini da alcuni mesi, sulle molte problematiche ed emergenze ribadite direttamente al governatore toscano già lo scorso 7 luglio in occasione di un confronto organizzato dalla Cia.
Intanto la Cia Toscana apprende positivamente della convocazione del comparto agricolo regionale da parte del presidente Martini per il 21 ottobre a Firenze. Su molti di questi aspetti la Cia e la Regione Toscana hanno un confronto già avviato da tempo, e per questo l’impegno e la mobilitazione della Cia vanno avanti con spirito costruttivo e con la determinazione di chi ha a cuore la soluzione dei problemi. Intanto hanno già preso avvio nel territorio da alcune settimane azioni diffuse di mobilitazione, assemblee, incontri con le istituzioni locali ed altre iniziative di sostegno alle proposte.
Quello che propone la Cia Toscana è un futuro con più spazio per il settore agricolo, in primis per garantire delle produzioni alimentari di qualità, quindi per garantire lo sviluppo delle aree rurali e per migliorare la qualità della vita di quei cittadini che vivono in quelle aree. E inoltre è importante ricordare che grazie all’agricoltura si tutela l’ambiente e il paesaggio della Toscana.