Firenze, 7 ottobre 2008- Le richieste di risarcimento danni per gli incidenti stradali causati da animali selvatici sono cresciuti dai 168 del 2001 ai 436 dei 2006. Nei sette anni considerati a causa della fauna selvatica si sono verificati complessivamente ben 1.809 incidenti stradali, il 94 per cento causato da ungulati (in particolare da cinghiali, i più numerosi, e caprioli).
In Toscana la fauna selvatica continua è completamente fuori controllo e mette a ferro e fuoco l’agricoltura.
Intanto la Regione discute ma non agisce. La denuncia forte e puntuale arriva da Coldiretti che, dopo aver annunciato una azione di protesta contro le istituzioni politiche regionali, diserterà anche il tavolo di consultazione chiamato a dibattere, ancora una volta, la questione selvatici.
“La fauna che prolifera ben oltre i limiti devasta le colture e mette a rischio molte aziende agricole. I danni sono ingenti e non vengono risarciti. Da anni chiediamo alla pubblica amministrazione di mettere in campo soluzioni adeguate, dai piani straordinari di controllo, per garantire la selezione e il prelievo degli animali in soprannumero, all'accelerazione delle procedure di rimborso, coordinando in maniera più efficace i diversi enti che sovrintendono alla gestione del territorio.
Ma tutto questo, finora, è rimasto lettera morta”, denuncia Coldiretti.
“Pur partendo dall’ammissione di una politica fallimentare in materia, dimostrata dalla crescita esponenziale degli esemplari, degli assalti e dei danni”, aggiunge Coldiretti, “gli amministratori regionali continuano a non affrontare con la necessaria determinazione la questione e si barcamenano optando per deboli palliativi e lasciando la gestione del controllo degli animali ai soliti soggetti”. Iniziative che non hanno prodotto risultati: anzi, che hanno contribuito ad aggravare il problema, secondo l’organizzazione agricola che rilancia: “Riteniamo che la materia debba essere affrontata con un approccio diverso e deciso.
Bisogna definire con chiarezza gli obiettivi, verificarne il raggiungimento, identificare il ruolo di chi deve agire, definire responsabilità e azioni sanzionatorie per il mancato raggiungimento degli obiettivi, portare in trasparenza il mercato delle carni ricavate dalla selvaggina. Per ora non viene fatto niente di tutto questo”, conclude Coldiretti, aggiungendo: “Alle aziende agricole toscane servono certezze che consentano loro il diritto di fare impresa”.