Firenze- Il caso dell'inceneritore di Falascaia a Pietrasanta (Lu) e le considerazioni che si dovranno fare rispetto al sistema di controllo agli impianti, i correttivi proposti dall'Antitrust in materia di rifiuti riciclabili da imballaggio scaturiti dall'indagine pubblicata il 14 agosto scorso che dimostrano quanto il mercato sia ingessato e le tariffe a carico dei cittadini troppo alte, l'agenda dei lavori e delle visite da programmare da qui alla fine dell'anno.
Questi i punti all'ordine del giorno della commissione speciale d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti urbani presieduta da Paolo Marcheschi (Fi-Pdl), in programma per domani, martedì 30 settembre alle ore 11.00 in Palazzo Panciatichi.
"Siamo ad un punto di svolta. Il caso dell'inceneritore di Falascaia e l'allarme diossina fortunatamente rientrato, così come l'evidente deficit di impianti e una politica di gestione dei controlli finora poco efficace, dimostrano che la strada da fare è ancora lunga e il lavoro di indagine ben lontano dall'essere concluso". Alla ripresa dei lavori della commissione, prorogati al 31 dicembre, Marcheschi affronta il nodo rifiuti in Toscana a tutto tondo e fissa l'agenda su due punti fondamentali: "Task force e responsabilità".
"Bene l'intenzione a costituire un'unità ambientale per il controllo degli impianti così come scaturita dal sopralluogo che abbiamo fatto all'impianto di Falascaia e sulla quale le considerazioni espresse da Arpat dovranno essere approfondite. Ma oltre a questo serve una migliore pratica nella gestione del ciclo dei rifiuti finalizzata a ridurre al minimo l'impatto ambientale e i costi oltreché aumentare la garanzia della sicurezza della salute e l’informazione per i cittadini". E sul fronte tariffe, sulle carenze di un sistema che non riesce a sfruttare tutte le risorse disponibili, il presidente sottolinea la necessità di una "nuova idea di intendere i costi generali del sistema ora più che mai improrogabile".
"L'Autorità garante della concorrenza e del mercato, con la sua indagine esorta a rivedere il sistema di affidamento del sistema di raccolta e smaltimento evidenziando come i rifiuti siano risorse che i Comuni non riescano a sfruttare. Solleva inoltre il caso degli 'assimilati' che per la Toscana è un nodo fondamentale da sciogliere".
“Dall'analisi di questi dati e dai correttivi proposti dovremo partire per un rilancio e un definitivo cambio di rotta. Occorre passare, urgentemente, da una worst practice ad una best practice".
"I tempi sono strettissimi" ricorda Marcheschi. "A fine anno scadrà l'accordo tra Anci e Conai. La Regione non può arrivare a quella data impreparata e senza soluzioni efficaci". (f.cio)