Firenze, 16 Settembre 2008. Alcuni giorni l'Osservatorio Aduc aveva denunciato un pista ciclabile incompiuta (abbandonata da due mesi) e pericolosa perche' troppo stretta in via Agnolo Poliziano. La pista ciclabile è diventata percorribile da ieri, ma pericolosa per tre motivi: "Ad un certo punto e' praticamente interrotta -spiegano dall'Osservatorio di Firenze- non e' stata levata una vecchia rastrelliera di biciclette che ostruisce il passaggio grazie anche ad alcune biciclette che vi sono ancora legate.
Va bene che le rastrelliere sono poche, ma lasciarle li' a bloccare una pista ciclabile.... inoltre perche' non si e' pensato di spostare la rastrelliera li' vicino, vista la carenza? Troppa fretta di aprire il percorso dopo la nostra denuncia? Mancanza (deficienza) di progetto in merito? Distrazione del "criminale" che sovrintende ai lavori? Conflitto di competenze tipico degli impiegati della pubblica amministrazione? Il manto stradale e' del tipo fuoristrada, di quelli che costano e durano poco perche' di scarsa qualita', e posato senza un minimo di garbo estetico.
Continua ad essere stretta con alto pericolo di aggancio quando due bici si incrociano. Infine, c'e' il difetto molto diffuso delle piste ciclabili in questa citta': finisce nel nulla. Dove nulla, per il ciclista che continua il proprio percorso, significa viola il codice stradale creando pericolo per te e per gli altri. Nella fattispecie, per chi sale dal viale Lavagnini verso il fiume Mugnone, all'altezza del semaforo alla fine della pista, incrocio con viale Milton, se si vuole proseguire diritti verso piazza della Vittoria, si puo' solo salire sul marciapiede del ponte sul Mugnone o invadere la corsia contromano dopo aver attraversato un semaforo solo pedonale.
Oltre alla curiosita' di conoscere il cervellone che da' l'ok e quello che coordina questi lavori, aspettiamo fatti dall'amministrazione di Palazzo Vecchio, altrimenti interesseremo la magistratura per una serie di manchevolezze che prendono in considerazione anche il penale".