Un film di Carmine Amoroso. Con Eduard Gabia, Luca Lionello, Chiara Caselli, Francesco Dominedò, Gabriel Spahiu, Luciana Littizzetto. Genere Drammatico, colore 97 minuti. - Produzione Italia 2006.
Chi riesce a trovarlo in sala, vada a vederlo. Perché il film di Carmine Amoroso vale la pena della ricerca di una sala, magari periferica, che lo proietti. Ha una sua storia di “passione” questo piccolo film : la sceneggiatura è del 2005, approvata dal Ministero dei Beni Culturali per il finanziamento , che inizialmente doveva essere di 3 milioni di euro.
Poi “diventati” 600 mila euro perché “non ci sono più soldi”. La Rai Cinema ha rinunciato all’acquisto. Amoroso, però, non si è perso d’animo. Ha “limato” lo script, “rubato” alcune scene, girando in digitale HDV, ed è riuscito a farsi produrre il film dalla Paco con paghe “politiche” a cast e troupe. Del resto, già il suo precedente “Come Mi Vuoi” del 1996, aveva attirato le ire del Vaticano per le tematiche espresse (Amoroso è dichiaratamente omosessuale ) e al “sabotaggio” della grande industria c’è avvezzo.
Di fatto Cover Boy non è stato quasi distribuito ; chi scrive lo ha scovato all’arena di Castello, una afosa serata di agosto.
Anche in questo film, che si avvale di collaboratori validi come Paolo Ferrari alla fotografia, e Marco Falagiani alle musiche, Amoroso non rinuncia alla sua tematica gay, pur lasciandola sullo sfondo e fondendola su un discorso sui “diversi” ben più ampio. Ioan, giovane ragazzo rumeno, lascia la patria per l’ Italia seguendo il suo amico Bogdan ,che viene però fermato alla frontiera.
Solo e senza un tetto, verrà aiutato da Michele, quarantenne precario alla ricerca di un contratto a tempo indeterminato ( uno strepitoso Luca Lionello, al miglior ruolo in carriera…. uno che di “passioni” se ne intende, avendo interpretato Giuda per Mel Gibson ).
I due diventano prima amici, poi, per l’ italiano, forse qualcosa di più. Insieme progettano di aprire un ristorante italiano in Romania , ma la sorte ha deciso diversamente per entrambi.
Ioan si trasferisce a Milano, “scoperto” come modello da una fotografa free lance (Chiara Caselli ) che lo lancia nella moda , salvo poi utilizzarlo inconsapevolmente per una campagna pubblicitaria con cui il ragazzo non è d’accordo.
Michele perde ogni lavoro che trova, fino a ritrovarsi a vendere bigiotteria in San Pietro, e a maturare una terribile decisione. A Ioan, così, deluso dalla esperienza milanese, non resta che tornarsene in patria, sull’altra sponda del Danubio, dove il padre (ucciso dalla Securitate di Ceaucescu ) gli diceva sempre da ragazzo che c’era “il posto più bello del mondo”. Un ritratto spietato dell’Italia di oggi, dove “se non hai la famiglia che ti para il culo, sei straniero in patria” per dirla con Michele / Lionello, e dove la radio trasmette, nello squallido bilocale del Mandrione dove i due vivono , la voce del premier Berlusconi che rifiuta di riconoscere la situazione di crisi econonomica del paese.
Piccolo ruolo per Luciana Littizetto nella parte della padrona di casa dei due “disgraziati”, la cui comicità risulta però stridente con il resto del cast .
Marco Cei