di Marco Mayer
Da qualche mese coltivavo il desiderio di candidarmi alla Presidenza della Provincia e l'altra sera passeggiando tra gli stand alla Festa nazionale ho deciso di provarci. Non so bene quale sia stata la molla profonda che mi ha fatto superare un'antica ritrosia. Pur eretico "migliorista" vengo dalla scuola del PCI dove le ambizioni personali erano (sin troppo) subordinate allo spirito di squadra: allora nessuno osava farsi avanti e chiedere, si sperava di "essere chiamati" dall'allenatore di turno.
Forse sono stato contagiato dall'entusiasmo dei ragazzi del PD "rianimati" dal duello D'Alema/ Floris. O forse da antiche nostalgie per la Fortezza dove andavo a scuola insieme a Riccardo Conti. Nell'anno della maturità con Riccardo - finite le illusioni sul movimento studentesco ormai disperso in mille gruppuscoli carsici - creammo al liceo Machiavelli un collettivo della FGCI molto numeroso e molto vivace. Io allora difendevo i diritti degli eretici compagni della sinistra del manifesto, Riccardo già allora più prudente, ma non importa...
Da qualche settimana molti fiorentini hanno scoperto l'esistenza della Provincia per le lunghe file di anziani con il numerino negli uffici di via Toselli 4.
Sperano di accapararsi la carta MAGO che da diritto ad un cospicuo sconto all'abbonamento ATAF (140 euro su 310) per gli over 65. Come nei saldi di fine stagione (ma si potrebbe dire di fine legislatura) è una offerta una tantum fino all'esaurimento dei fondi.
Questa volta no caro Matteo, spesso ho ammirato la modernità del tuo linguaggio e delle intuizioni progettuali, ma (specie in un anno elettorale e di primarie) la carta MAGO per me è un grosso errore perché calpesta la dignità degli anziani costringedoli a mettersi in fila per ore ed ore nella speranza di non essere esclusi dalla benevolenza del Principe (e che succede se uno in questi giorni è a letto con l'influenza?).
Negli Stati Uniti gli attivisti dei diritti umani sarebbero già davanti alla Provincia a protestare. Se il criterio di scelta è casuale deve mettere tutti i beneficiari nelle identiche condizioni di partenza. Allora meglio affidarsi alla Fortuna estraendo a sorte gli abbonamenti annuali per il lotto 1 tra tutti i cittadini di Firenze che avendo compiuto 65 anni ne hanno il diritto.
Nei prossimi giorni cercherò di mettere a fuoco i punti del programma, ma come fiorentino non residente in città, ricordo a tutti che la dimensione politica provincia, quella con la p minuscola, è importantissima.
Firenze ha dei confini amministrativi angusti e ridicoli che sono una terribile palla la piede per qualunque sindaco. E' anche per questa sfortunata configurazione amministrativa che negli ultimi 30 anni la Toscana ha fatto un grande salto e la sua capitale è rimasta al palo. La provincia - al di là delle sue attuali competenze istituzionali - rappresenta un territorio policentrico e ricchissimo: il cuore pulsante dove si gioca il vero futuro dei nostri figli.Tutta l'attenzione politica e mediatica non deve essere focalizzata sul governo di un municipio di medie dimensioni, Firenze è ben altro, è Fiesole, è Sesto, è Chianti, è Vallombrosa, è la terra di Vicchio, ecc,ecc.....
Per questo è utile che anche in Provincia ci siano più candidate/i e primarie di coalizione con l'obiettivo di costruire un centro sinistra serio. Se deciderà di ricandidarsi a Presidente della Provincia cercherò di stuzzicare Matteo Renzi, ma riconoscendo sin d’ora che ha avuto il merito di riaccendere i riflettori su un’istituzione in declino prefigurandone un riassetto in senso metropolitano. Sono convinto che se è leale e senza secondi fini la competizione di idee faccia sempre bene, certo non dipende solo dal senso di responsabilità dei candidati.
Chi partecipa alle primarie deve sentire il piacere di "essere uno dei tanti" e non guardarsi continuamente allo specchio per asssicurarsi di essere il più potente del reame. Ma le ambizioni dei singoli giocatori devono essere alla fine ricondotte al gioco di squadra del Partito e della coalizione che si intende costruire. Nelle prossime settimane il PD cittadino e metropolitano non possono sbagliare la l’auspicabile “smossa diventando lo spazio democratico, competente e creativo in cui discutere e prendere decisioni per un territorio che tutto il mondo ci invidia.