Le politiche ambientali del Comune di Firenze sono state bocciate dall'Istat. I dati di questa ennesima debacle politico-amministrativa arrivano dall'autorevole Istituto nazionale di statistica e non potranno essere delegittimati in quanto proprio oggi, in un'intervista sull'Unità, Domenici si affida alle analisi dell'Istat per argomentare sui conti pubblici. L'istituto di ricerca ha retrocesso Firenze di quattordici posti, dal poco edificante sessantottesimo (2006) al pessimo ottantaduesimo (2007), su un totale di 111 capoluoghi di provincia.
Tra le motivazioni sono state individuate la negligenza nei controlli sugli inquinanti - la diminuizione delle centraline fisse di monitoraggio della qualità dell'aria che erano 7,8 ogni 100km2 nel 2000 e sono diventate 5,9 nel 2007; la perdurante assenza del piano energetico comunale e il terz'ultimo posto per densità di verde urbano, sui 12 comuni oltre 250 mila abitanti, ovvero il 6,4% del territorio che corrisponde a 18 miseri metri quadri ad abitante contro una media nazionale di 79,6. Dati inquietanti, a cui si somma un aumento dei consumi di energia elettrica (+9,7% in un periodo in cui le asciugatrici elettriche non erano consigliate dall'amministrazione) e un aumento dei veicoli in circolazione a cui corrisponde una bocciatura del trasporto pubblico locale, finora mal gestito e non supportato a dovere.
"Un peggioramento della qualità ambientale della città che certo mette in difficoltà il sindaco Leonardo Domenici -commentano da Unaltracittà/Unaltromondo- al governo della città dal 1999, nel preparare la sua difesa al processo che lo vedrà protagonista per omessa adozione di provvedimenti per ridurre l'inquinamento".