Firenze 7 agosto 2008- Un pezzo intero di collina, l’unica ampia area verde posta tra le abitazioni che si affacciano su via del Gelsomino, viene completamente devastata e l’enorme massa di terra, considerato che si scava una fossa per un dislivello di circa 10 metri dalla sommità del Poggio fino ad arrivare quasi al piano stradale, viene portata via e distesa sulla vicina collina, che sovrasta in via Senese il Cimitero degli Allori, un’area molto rilevante dal punto di vista paesaggistico, si assiste peraltro ad una ‘spalmatura’ d’inerti per niente omogenei sia per composizione, sia dal punto di vista della fertilità: raramente dunque potrà nascere un solo filo d’erba su questo nuovo deposito.
Com’è stato possibile che il piano Strutturale abbia potuto consentire un’operazione speculativa così rilevante sul San Gaggio a poche centinaia di metri dal Poggio Imperiale? "L’Amministrazione è riuscita a far approvare a tutti gli uffici ed Enti competenti questa operazione proprio laddove avrebbe dovuto essere realizzato invece del verde sportivo -spiega Mariarita Signorini del Consiglio nazionale Italia Nostra- E sarà ricavato, sopra ai nuovi box auto di cui già ora si reclamizza la vendita, un misero giardino di superficie, per mascherare la reale consistenza dell’intervento, dunque unico indennizzo per la collettività sarà un giardinetto pubblico dove mai potranno essere piantati alberi ad alto fusto, mentre invece non mancheranno di sicuro i bocchettoni per le prese d’aria dei garage sottostanti.
Se tutto ciò è stato possibile, allora viene spontaneo dubitare fortemente della validità del nuovo Piano Strutturale del Comune di Firenze, ancora in adozione e al quale sono state presentate da tempo centinaia di osservazioni e tra queste anche quella di Italia Nostra che notava con sorpresa come vaste aree collinari di Firenze, già comprese nel relativo Parco delle Colline da vigente Piano Regolatore, fossero invece state deperimetrate e presentate come ‘zone bianche’ urbane senza particolari vincoli, in un Piano Strutturale che dice di voler tutelare la collina! Il Consiglio Comunale non ha dato ancora le debite risposte alle osservazioni: certo che se questa è la politica di tutela delle colline fiorentine, allora c’è veramente da temere per la salvaguardia del nostro paesaggio dove, al di là degli enunciati si può fare veramente di tutto all’insegna della cementificazione e dell’investimento immobiliare".
«La costruzione del parcheggio interrato in via del Gelsomino è uno scempio assai grave -commenta Ornella De Zordo, capogruppo di Unaltracittà/Unaltromondo- Appoggiamo la denuncia e l'allarme lanciati da Italia Nostra che documenta i lavori in corso da parte della società YouPark, già nota per la realizzazione di altri parcheggi in città e per il tentativo di costruzione di altri come quello del Quadrilatero Verde di via Telemaco Signorini, lungamente osteggiato dai cittadini dell'Isolotto che vogliono invece un giardino pubblico.
Il 15 luglio scorso la You Park ha iniziato i lavori in via del Gelsomino per gli 89 box auto interrati ad uso privato non pertinenziale, cioè non per i residenti, che dopo quasi 4 anni dalla presentazione del progetto l'Ufficio Urbanistica ha autorizzato con il Permesso di costruire del 22/05/2008, con anche l'incredibile assenso della Soprintendenza. E' un parcheggio inutile perchè sempre in via del Gelsomino c'è già un parcheggio pubblico di superficie, di 194 posti auto, utilizzato mediamente per il 30% delle disponibilità, secondo dati della Direzione della Mobilità del Comune.
Ci sono facilitazioni per i residenti? Pare proprio di no. Ci sono regole in questa città per la distribuzione dei parcheggi sul territorio urbano, oppure i singoli privati procedono a loro piacimento? Evidentemente sì, visto che il Comune non ha mai proceduto a realizzare il sempre promesso Piano della Sosta. Questo dovrebbe favorire i parcheggi per i residenti e potrebbe garantire una equilibrata distribuzione dei parcheggi, impedendo che questi diventino una modalità di puro sfruttamento del territorio da parte di ditte private».