Ambiente e sviluppo: in Toscana sempre più evidenti gli effetti dei cambiamenti climatici

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
14 luglio 2008 22:02
Ambiente e sviluppo: in Toscana sempre più evidenti gli effetti dei cambiamenti climatici

San Rossore (Pisa)– “La natura sotto attacco: clima, inquinamento, insetti killer: come ridurre i danni e tutelare la biodiversità”: è su questo tema che gli Stati generali della natura hanno incentrato i lavori del pomeriggio, presieduti dal segretario della commissione Ambiente del Consiglio regionale, Luca Paolo Titoni (Udc). Gli attacchi ai pini marittimi da parte di insetti che mettono a rischio l’esistenza stessa delle nostre pinete simbolo della fascia costiera toscana, la conservazione delle biodiversità, di fronte al cambiamento climatico che prospetta modificazioni irreversibili dell’eco-sistema della nostra regione.

Questi i temi toccati nella sessione del pomeriggio, sulla scia delle considerazioni di Mario Tozzi, presidente del Parco dell’Arcipelago Toscano, che nella sessione del mattino aveva definito i parchi come “le ultime isole di resistenza in un panorama di aggressione al territorio provocate dai cambiamenti climatici e da altre iniziative”, e in particolare i parchi toscani come “i più belli d’Europa, una grande occasione di sviluppo”.
“Si tratta di questioni quanto mai attuali, come confermano gli interventi che abbiamo ascoltato – ha detto Titoni a margine del convegno −.

Il clima che cambia, con eventi ambientali che si rivelano sempre più sorprendenti e dannosi, anche nelle nostre zone, rispetto al passato e con la prospettiva di gravi conseguenze sulle specie animali e vegetali. C’è chi sostiene che tutto questo è colpa dell’uomo e chi pensa soprattutto al succedersi di cicli climatici. Di certo, l’intervento dell’uomo così come si configura oggi è dannoso: indipendentemente dal protocollo di Kyoto, è indispensabile modificare la nostra azione sulla natura.

C’è sempre meno tempo per passare dalle parole ai fatti. Se la caratteristica che differenzia l’uomo dalle altre specie è l’intelligenza, è arrivato il momento di usarla”.
La Toscana ha il 50,2 per cento di territori boscati, 1.131 ettari, e il 45,1 per cento di aree agricole. In questo quadro, ha spiegato Aldo Manetti (Prc), presidente della commissione Agricoltura del Consiglio regionale, si lavora per rafforzare il legame tra aree protette e agricoltura, “un patrimonio ecologico e una conformazione che sono frutto di un lungo percorso storico.

Per conservarlo e svilupparlo, è necessario capire e mantenere la cultura storica, adeguare la legislazione regionale e creare le condizioni nella popolazione per lo sviluppo della sensibilità ambientale, il rispetto e l’applicazione delle norme”. Quindi, Manetti si è soffermato sulle “due grandi emergenze” del momento: “Da una parte, l’attacco ai nostri boschi e pinete da insetti nocivi, per i quali sono costanti i contatti con Bruxelles, con le previsione di tecniche innovative e sementi speciali per contrastare il fenomeno, e incendi; dall’altra, il mantenimento della biodiversità, per cui sono state fin qui fatte cose di valore, come dimostrano i numeri, ma serve ora un impegno più forte”.
Per il consigliere regionale Ardelio Pellegrinotti (Pd), membro della commissione Ambiente, “la situazione della natura in Toscana, i problemi legati alla protezione del territorio e alla funzionalità delle aree protette richiedono interventi legislativi adeguati.

Non sì deve perdere di vista la tutela della natura e allo stesso tempo si deve permettere la crescita di quella economia che sulle aree protette vive e sul loro valore si basa: la strada – prosegue Pellegrinotti – è per il legislatore quella della semplificazione delle norme e la ricerca di un migliore raccordo tra piani dei parchi, strumenti urbanistici e strumenti di programmazione dei Comuni interessati”. (s.bar)

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