Firenze– Tutto fuori Ato. Tutto in discariche “ospiti” che accetteranno di smaltire i rifiuti della piana fiorentina con un costo che, dati alla mano, sarà vicino al doppio. Questo il dato più significativo emerso dall’audizione dei vertici di Quadrifoglio ascoltati martedì 10 giugno in Palazzo Panciatichi dalla commissione speciale d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti urbani presieduta da Paolo Marcheschi (Fi-Pdl).
Al centro della riunione, la chiusura di Case Passerini, l’incidenza in bolletta del conseguente smaltimento fuori Ambito territoriale, la scelta della spa Helios quale gestore unico per lo smaltimento dei rifiuti dell’Ato centrale della Toscana, il nuovo impianto fiorentino le cui bozze di elaborati saranno presentate entro fine giugno.
Una mole di lavoro imponente rimessa a presidente e amministratore delegato di Quadrifoglio spa Marco Samoggia e Livio Giannotti. Tra i dati e i numeri prodotti dai vertici della società, uno fra tutti “impone una riflessione che certamente sarà affrontata nel corso delle prossime riunioni di commissione”, ha detto il presidente Marcheschi. “Il costo dello smaltimento dei rifiuti della piana fiorentina, subirà un aumento notevole. E’ ora di rivedere l’imposizione dei tributi come indennità di disagio ambientale cioè la quota parte per Comuni, Provincia e Ato e inoltre l’ecotassa regionale che tutte insieme raddoppiano il costo attuale della tariffa.
La legge in questo senso è chiara: la tariffa deve assorbire tutti i costi del procedimento, ergo a pagare sono gli utenti, non le società, non le discariche, non le istituzioni”. Numeri alla mano, il conto è presto fatto. “Prendiamo il costo di smaltimento nella discarica di Peccioli”, ha detto l’Ad di Quadrifoglio Giannotti. “Dal 2005 in poi, in previsione della chiusura di Case Passerini, abbiamo trattato insieme a Safi un contratto quinquennale per smaltire 160mila tonnellate l’anno.
Il costo per tonnellata si aggira sui €120. Una cifra che tiene dentro la parte relativa alla discarica (poco più di €60), l’indennità di disagio per Provincia e Ato (circa €18 ciascuno), ecotassa regionale (mediamente intorno ai €15). Case Passerini era dunque strategica – ha continuato Giannotti – per mantenere un costo di smaltimento ‘in casa’ notevolmente inferiore (circa €40 per tonnellata)”. La chiusura dell’impianto pone allora problemi che “dovranno essere affrontati al più presto e con il massimo rigore.
Se sul versante nuovi impianti – ha detto Marcheschi – è interessante sapere che è stato firmato un accordo il 14 maggio scorso per presentare, entro la fine di giungo, le bozze degli elaborati per la progettazione e la realizzazione del termovalorizzatore di Case Passerini, le imposte che gravano a carico dei cittadini, virtuosi o meno secondo i numeri presentati da Quadrifoglio ha poca importanza, sono spropositate e inspiegabili. Su questo dovremo fare approfondimenti ampi”. La società fiorentina ha fornito anche un “dato di previsione per il 2008” che vede il costo medio di smaltimento “lievitare fino a €176.
Parliamo – ha puntualizzato il presidente della commissione – di oltre 5 milioni l’anno. Sono infatti circa trecentomila le tonnellate di rifiuti che la piana produce annualmente e che vanno fuori Ato”. Sul fronte capacità delle discariche e nuovi impianti è intervenuto anche il consigliere Pieraldo Ciucchi (Ps) interessato a conoscere “la situazione regionale in termini di saturazione e eventuale emergenza”. Giannotti è stato chiaro: “Se parliamo dell’impianto di Peccioli, la sua capacità è di circa due milioni di tonnellate l'anno.
Casa Rota circa la metà. Con questi numeri è ipotizzabile che in poco più di tre anni la Toscana sarà satura”.
Affrontato anche il nodo Helios. “Una società – ha detto il presidente Samoggia – nata nel 2000 per volontà di aziende pubbliche su un piano di collaborazione tra le regioni Toscana, Calabria e Campania e tutta piegata in un’ottica di supporto tecnico dove i soggetti pubblici sono i comuni e hanno la maggioranza”. “Nessuno – ha ribadito Samoggia – poteva prevedere infiltrazioni camorristiche nel comune di Arzano.
Questo non ha però creato alcun contraccolpo alla società che dal 2004 ha dato il via a dismissioni veloci e tutte hanno prodotto risultati più che positivi”. “La scelta di Helios - ha continuato il presidente rispondendo ad una precisa domanda di Marcheschi – quale gestore unico per lo smaltimento dei rifiuti dell’Ato centrale della Toscana è stata dunque dettata da criteri di responsabilità. Nello statuto e nella missione della spa ci stanno gestione, igiene e smaltimento. Una società dal know how notevole che i soci hanno ritenuto strumento ideale per mettere insieme patrimoni diversi, risorse ed esperienze diverse.
Inoltre – ha concluso Samoggia – andare a cerare una new-co avrebbe comportato costi di costituzione e di capitalizzazione che con Helios sono stati risparmiati”. (f.cio)