A Siena vogliono ampliare il piccolo scalo di Ampugnano e farlo diventare un grande aeroporto per traffico internazionale. A pochi chilometri di distanza c'è un altro piccolo scalo civile, Grosseto, e anche lì vorrebbero ingrandirsi. E a soli 100 chilometri di distanza ci sono gli aeroporti di Firenze e Pisa, che da soli sarebbero sufficienti a coprire il traffico regionale. La puntata del programma televisivo Report, andata in onda ieri sera su Raitre ha proposto un confronto con gli aeroporti spagnoli e i loro sistemi di collegamento.
In Italia sono 45 gli scali aperti al traffico civile commerciale. Conti alla mano i piccoli aeroporti sono più un costo che un beneficio, e contribuiscono a disperdere i finanziamenti.
Ma qual'è le situazione dello scalo di Peretola? Al Vespucci la pista corta costringe sovente, in coincidenza con la cattiva stagione, a continui dirottamenti dei velivoli verso Pisa, o Bologna con danni economici per i passeggeri e le società. Il problema pista creerà nel prossimo futuro ulteriori difficoltà per l'uscita di scena dei BAe 146, ovvero i "jumbolini", anche se si è arrivati alla certificazione delle operazioni dell'Airbus A 319 e del Boeing 737 (aerei da 120-150 posti) sulla mini-pista fiorentina, operazioni gravate però da tutti i noti condizionamenti (pioggia, vento, nuvole basse e nebbia) e da una funzionalità precaria.
Per questo sono soltanto tre i vettori che impiegano Airbus e Boeing, mentre gli altri non reputano praticabile l'attuale pista e rinunciano così a servire l'area fiorentina. Ma gli stessi inconvenienti operativi, come è noto, riguardano chi più chi meno, tutti i tipi di velivoli e di voli. Per questo la pista è e rimane l'irrisolto nodo centrale del Vespucci. Lo scalo è privo di un'infinità di strutture come ad esempio una vera bretella di rullaggio che non è certo il breve tratto di appena 100 metri inaugurato nel 2007 e che costringe comunque gli aerei a rientrare in pista e a percorrerla per circa un chilometro in senso inverso per andare e venire dal piazzale di sosta: si perde inutilmente tempo, si consuma carburante a vuoto e si occupa la pista di volo.
Si attende ancora l'avvio dei lavori per l'ampliamento del piazzale aeromobili ovest come da progetto pronto e "congelato" da anni. Non è l'intervento di cui necessiterebbe davvero lo scalo, cioè l'ampliamento del piazzale principale davanti all'aerostazione, bloccato dai veti all'espansione del sedime, ma darebbe fiato alla capacità del Vespucci. Per non parlare poi della "mitica" passerella di collegamento tra l'ex parcheggio scambiatore di Peretola e l'aerostazione del Vespucci. A completamento del discorso vogliamo ricordare che ancora non è stata definita la questione del nuovo tracciato della linea 2 della tramvia e della fermata della ferrovia e che non si sono sciolti i dubbi già a suo tempo espressi sulla soluzione da adottarsi per non creare un ulteriore tappo all'estensione dell'area terminale dello scalo fiorentino.