Ad Arezzo l’idrogeno passa dalla carta al tubo, non è più solo un’idea e nemmeno un progetto. Il 30 aprile verrà inaugurato, dal Presidente della Toscana, Claudio Martini, il primo idrogenodotto al mondo in area urbana. La manifestazione organizzata da Emiliano Cecchini, Presidente della Cooperativa La Fabbrica del Sole che gestisce l’HydroLAb vedrà anche la presenza, del Sindaco di Arezzo Fanfani, del Presidente della Provincia Ceccarelli e del Presidente di Confindustria (Ar ) Inghirami.
Ci saranno anche Mariarita Signorini in rappresentanza dell'associazione ambientaliste Italia Nostra e Oreste Rutigliano per il Comitato nazionale del Paesaggio per sottolineare che lo sviluppo può avvenire anche nel totale rispetto dell'ambiente e del paesaggio e a ribadire che in Toscana sono già attive aziende che raggiungono tali livelli di eccellenza che ci potranno consentire di essere la regione leader in Italia nel settore delle rinnovabili con un impatto territoriale pari a zero.
Sarà la realizzazione del primo tassello di un mosaico che, se sviluppato, è in grado di garantire ad un territorio sicurezza ed autosufficienza energetica, producendo in loco idrogeno dal fotovoltaico e mettendo al “riparo” famiglie e le imprese non solo da black out tecnici e di bilancio, per le impennate continue del prezzo del greggio.
L'intero Progetto Idrogeno per Arezzo é stato realizzato da un partenariato pubblico e privato. (la Regione Toscana ha cofinanziato i primi 4 lotti al 50%, La Fabbrica del Sole ha coordinato il progetto e realizzato l'HydroLAb, il COINGAS (consorzio pubblico dei comuni aretini per la distribuzione del gas metano) ha realizzato la tubazione, la SAPIO ha attuato il sistema di distribuzione dell'idrogeno mentre ARCOTRONICS ha fornito ed installato le fuel cells, il Comune di Arezzo che ha dato i terreni, la Provincia e il Comando dei Vigili del Fuoco hanno curato l'aspetto autorizzativo, Confindustria, CNA e Confartigianato i rapporti con le aziende.
Il meccanismo del nuovo impianto è semplice: l’idrogenodotto, attraverso un percorso sotterraneo profondo circa 1 metro e 20 cm, porta idrogeno puro alle ditte orafe di Arezzo e a breve anche alle abitazioni di S. Zeno. Per coordinare la sperimentazione, è stato realizzato dalla Fabbrica del Sole l’HydroLAb, un laboratorio dimostrativo per l’idrogeno e le energie rinnovabili, equipaggiato con due fuel cells da 1 Kw e un impianto fotovoltaico per la produzione di idrogeno rinnovabile tramite elettrolisi dell’acqua.
La produzione energetica avviene tramite l’utilizzo di generatori a idrogeno che hanno come unica emissione vapore acqueo.
Il Laboratorio è alimentato solo da pannelli solari fotovoltaici e da panelli solari termici con tubi sottovuoto per il fabbisogno termico. Il riscaldamento viene effettuato grazie ai soli pannelli solari e distribuito tramite pareti radianti d’inverno, mentre d’estate il laboratorio verrà raffrescato da una macchina frigorifera ad assorbimento solare per il condizionamento.
l’HydroLAb è servito da un ponte radio per la connettività a larga banda e telefonia che lo rende indipendente dalla connessione fisica alla rete telefonica. Per essere scollegato da qualsiasi altra rete il laboratorio è dotato di cisterne per il recupero dell’acqua piovana e una vasca di fitodepurazione a secco per il trattamento delle acque reflue che vengono reimpiegate a ciclo chiuso. Il gas è fornito dall’idrogeno prodotto con un micro elettrolizzatore dall’acqua e dai pannelli solari.
Il progetto è in grado di soddisfare i bisogni industriali orafi e domestici della zona, la produzione di corrente elettrica e calore, e il rifornimento di veicoli ad idrogeno, perciò è stato accolto positivamente dalla realtà industriale e degli artigiani e rappresenta un’opportunità di rilancio del comparto aziendale di San Zeno dove già 42 aziende utilizzano l’idrogeno per le proprie necessità; l’ottimizzazione della distribuzione e della fornitura del gas tecnico in tubazione abbassa notevolmente i costi economici e i costi ambientali indiretti derivanti dal trasporto su gomma delle bombole di idrogeno.
La distribuzione capillare del gas tecnico tramite idrogenodotto sotterraneo va anche ad aumentare la sicurezza complessiva della distribuzione del gas ed elimina gli spazi necessari all’orafo per lo stoccaggio delle bombole. Con l’occasione verrà anche presentato il Progetto Idrogeno per Arezzo con video e prove pratiche con generatori a idrogeno, fuel cells, elettrolizzatori per idrogeno e pannelli solari, e lo stoccaggio dell'idrogeno presso un adiacente stabilimento orafo.
“La Toscana dimostra di essere pronta a raccogliere la sfida delle energie pulite.
Cominciamo a correre per metterci al passo con le performance di molte Regioni europee come dimostra il progetto "Idrogeno per Arezzo" che il presidente Claudio Martini inaugurerà domani, un segnale importante che coniuga ecologia ed economia. Questa è la strada dell’oggi e del domani”. Così Erasmo D’Angelis (Pd), presidente della Commissione Ambiente e Territorio del Consiglio Regionale, commenta il varo del primo impianto a idrogeno. “Siamo alla svolta energetica che occorre alla Toscana – continua D’Angelis - ed è iniziato l’iter di approvazione del Piano energetico regionale che sarà impegnativo per tutti: cittadini, famiglie, imprese, istituzioni, centrato sulle strategie dell’efficienza e del risparmio energetico, sulla diversificazione delle fonti di approvvigionamento, sul massiccio ricorso all’energia rinnovabile proveniente oltre che dalla geotermia ambientalizzata, da eolico, solare, biomasse, idroelettrico e idrogeno.
La nostra Regione punta sulla nascita di un nuovo distretto industriale impegnato nella ricerca e nella produzione di impiantistica per le fonti rinnovabili per cogliere le opportunità industriali e di occupazione. C’è una domanda sempre più crescente – conclude il presidente della Commissione Ambiente e Territorio - di semplificazione delle norme e dei regolamenti, mettendo fine a vincoli paradossali che fino ad oggi hanno impedito lo sviluppo dell’eolico o del solare”.