Cineteca di Firenze: Centenari al Femminile

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
23 febbraio 2008 16:08
Cineteca di Firenze: Centenari al Femminile

Anna Magnani è nata nel 1908, cento anni fa,c ome Simone de Beauvoir. Non sono mai state dei sex simbol per la generazione dei cinquantenni di oggi. Sono delle figure femminili molto importanti per la cultura internazionale. Archetipi forse,visti oggi, fondamentali comunque per l'emancipazione della società fatta di uomini e di donne che hanno gli stessi diritti e gli stessi doveri e che avrebbero dovuto averli anche prima. Le generazioni più giovani devono prendere atto che l'evoluzione del costume non è nata oggi, deformata dalla televisione impastata di pubblicità commerciale.

Il percorso parte molto prima. La Cineteca di Firenze dedica un retrospettiva selezionata a Anna Magnani che apre lunedì 25 febbraio e chiude l'8 marzo con un incontro con Mario Monicelli e la proiezione "Risate di gioia".
Anna Magnani è stata una figura popolare familiare per la cultura italiana da prima del secondo dopoguerra . Ha incarnato per lo schermo la donna energica,sensibile, molto spesso sconfitta ma al tempo stesso vincitrice con la testimonianza che ancora oggi dà dei suoi personaggi.

Cameriera all'inizio, sciantosta, prostituta, lavoratrice e molto spesso madre. Nella vita amava gli animali forse più delle persone, per questo in molte occasioni le era difficile rapportarsi con un set. Erano i suoi personaggi che offriva al pubblico a renderla popolare e, attraverso la sua immagine e le sue azioni, comunicava qualcosa di vero agli spettatori.
La retrospettiva propone interpretazioni curiose o cult. Inizia "La vita è bella " dei primi anni '40 dove una Magnani canterina si misura con Alberto Rabagliati divo e cantante dell'epoca segue il classico "Mamma Roma",un monumento all'attrice scolpito in forma di poesia in immagini da Pier Paolo Pasolini (lunedì 27 rispettivamente alle 20.00 e alle 21.30).

Martedì 28 tre film: "Teresa Venerdì" di Vittorio De Sica (alle 18.15 ) dove impersona un perfida canzonettista, "Campo dè fiori" (alle 20.00), prima volta a fianco di Aldo Fabrizi come fruttivendola del mercato, poi parecchio se stessa in "Anna" l'omaggio che le tributò Luchino Visconti (alle 21.30) e a seguire il suo cult-movie per eccellenza "Roma città aperta" di Roberto Rossellini del 1945 dove incarna la mitica popolana Pina che con il partigiano Francesco costituisce una coppia di fatto (21.45).
Mercoledì 27 alle 20.00 "Assunta Spina" dove accanto a Eduardo De Filippo si misura con il dramma di Salvatore Di Giacomo reso celebre da Francesca Bertini e alle 21.30 un altro cult "L'onorevole Angelina" di Luigi Zampa dove dà il meglio di sé nel ruolo della popolana che porta le donne a una rivolta in nome della giustizia sociale e diventa una leader.
Simone de Beauvoir era l'intellettuale, legata da un rapporto libero ma determinato con Jean–Paul Sartre, il filosofo dell'esistenzialismo pratico.

La sua missione è stata quella di analizzare la condizione e la liberazione della donna, alimentando anche quella dell'uomo. Senza troppe teorie, calandosi nella realtà, riflettendo su regole imposte, più sbagliate che giuste. Sempre con misura convincente, senza divismo inopportuno.
E' curioso e interessante il documentario di Dominique Gros (mercoledì 27 alle 18.30, ingresso gratuito) che si apre a Roma, dove davanti a un'edicola chiede dei giornali tra cui il mitico "Paese Sera", quotidiano progressista e libertario, sostenuto da un'ala molto democratica del PCI, uscito dagli anni '50 fino agli anni '80.
Per i LUNEDI' POMERIGGIO TEATRO AL CINEMA un curioso "Kean", riscritto per il teatro da Jean-Paul Sartre dal testo di Alexandre Dumas.

Teatro nel teatro con Vittorio Gassman mattatore coadiuvato nella regia cinematografica da Francesco Rosi e Giulio Questi.

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